La Regione Campania autorizza la Gate srl a costruire un impianto per lo smaltimento dei rifiuti nell’area dell’ex Pozzi, a poca distanza da dove si vorrebbe far nascere la centrale a biomasse. Altro che bonifiche e lotta ai tumori

La Regione Campania autorizza la Gate srl a costruire un impianto per lo smaltimento dei rifiuti nell’area dell’ex Pozzi, a poca distanza da dove si vorrebbe far nascere la centrale a biomasse. Altro che bonifiche e lotta ai tumori

CALVI R./SPARANISE – Altro che bonifiche e fondi per la battaglia contro i tumori in provincia di Caserta. C’è da trasecolare a leggere il Decreto Dirigenziale numero 10, datato otto gennaio 2016, della Regione Campania con il quale si esprime “parere favorevole di compatibilità ambientale” alla realizzazione di un “Impianto di smaltimento di rifiuti non pericolosi, da realizzarsi alla via Appia, 7, chilometro 187, zona Asi della città di Sparanise (Caserta)”. Praticamente all’interno dell’area ex Pozzi/Iplave, la zona dove si apre la più grande discarica abusiva di materiale industriale e pericoloso d’Europa. Proprio la discarica definita dalle autorità competenti “tra le più nocive in Italia per la tipologia di materiali carcinogenici rinvenuti nelle fosse di intombamento”. Ad aggiudicarsi il parere favorevole in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, di VAS e di VI, è stata la società Gate srl di Fisciano, in provincia di Salerno, rappresentata da Rosa Di Fiore. In quella stessa area, a soli 30 metri dalla zona dove la Gate srl starebbe per realizzare un grande impianto di smaltimento rifiuti, sta per essere costruita anche la centrale a Biomasse della società Iavazzi Scarl, già “benedetta” dal Governo centrale con un maxifinanziamento di oltre 16 milioni di euro. In parole povere, la zona compresa tra Pignataro Maggiore, Calvi Risorta, Sparanise, Francolise e Sant’Andrea del Pizzone sta per essere trasformata nel più grande polo di trattamento di ogni tipologia di rifiuti. A leggere il documento che la Regione Campania ha siglato per concedere parere favole alla Gate srl (provvedimento firmato dall’avvocatessa Simona Brancaccio), si viene a sapere che la richiesta della società di Fisciano è stata acquisita dalla Regione il 4 febbraio 2015, quando si sapeva già in tutto il mondo, persino sui giornali californiani, del ritrovamento della megadiscarica ex Pozzi/Iplave proprio in quei terreni. Non solo. Dopo le vicende drammatiche della scorsa estate, quando venne portata alla luce la straordinaria dimensione della discarica tossica ex Pozzi e dopo la pubblicazione, da parte del professor Andrea Buondonno dell’Università di Napoli, di uno documento ufficiale sulla devastanti ripercussioni di quei rifiuti nell’incremento tumorale nella zona, la Commissione Regionale per la Valutazione dell’Impatto Ambientale ha ritenuto normale concedere le autorizzazioni alla Gate per realizzare un’altra bomba ecologica in quella stessa zona. Il 22 settembre del 2015, infatti, veniva dato disco verde alla Gate, per quanto riguarda tutte le certificazioni ambientali. La Regione, quindi, non sapeva o aveva dimenticato che in quell’area si stessero svolgendo ancora lavori di scavo e di messa in sicurezza, da parte della Forestale e dell’Esercito, per cercare di portare alla luce una delle più grandi discariche tossiche di materiale industriale di tutta Europa. Evidentemente, a fermare la grande voglia della Regione Campania di creare un polo di smaltimento rifiuti nella parte nord della provincia casertana, non è bastata la relazione del professor Buondonno, datata 11 settembre del 2015, e nemmeno la diffusione del documento ufficiale firmato dall’Istituto Superiore di Sanità, nel quale viene confermata la correlazione tra discariche e aumento vertiginoso dei picchi tumorali. La vidimazione del documento risale alla prima settimana del 2016 ma, a leggere la richiesta della Gate del febbraio 2015, si nota anche un passaggio che parla di ricorso a determinate attività, tra queste spicca persino la voce “Accumulo temporaneo di rifiuti pericolosi”. Insomma, dalle promesse di bonifica, De Luca autorizza le società della “sua” Salerno a venire qui per sversare e trattare rifiuti di varia natura. Tutta la documentazione, relativa alle richieste della Gate srl e alle autorizzazioni per l’impatto ambientale da parte delle commissioni regionali, è rintracciabile in rete. Solo i sindaci, gli assessori locali, gli amministratori provinciali e gli “onorevoli” regionali non ne sapevano nulla. Nemmeno il sindaco di Calvi Risorta e quello di Pignataro Maggiore pare si siano accorti della clamorosa autorizzazione alla Gate srl. Forse sono stati distratti dagli impegni per sostenere l’europarlamentare Nicola Caputo, finito da qualche giorno in una pesante vicenda di voti in cambio di appalti per la realizzazioni di grandi opere viarie in provincia di Napoli. Ma non sembra essere una novità nemmeno l’ormai abituale distrazione di chi dovrebbe difendere un territorio sempre più tossico e nelle mani di fortissime correnti di potere politico e imprenditoriale.

Salvatore Minieri

per www.calvirisortanews.it

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