“Questa Crociata, questa guerra al terrorismo richiederà del tempo”: non è Papa Urbano II che parla dal lontano 1095; ma George W. Bush dal vicinissimo 2001. Dopo l’attacco alle Torri Gemelle, l’allora presidente degli Stati Uniti utilizzò il termine “crociata” nella creazione un fronte coeso alla guerra al terrorismo islamico; che, dall’altra parte, attraverso la voce di Osama Bin Laden, leader di al-Qaeda, indiceva il Jihad (termine che solitamente traduciamo con Guerra Santa) contro “ebrei e crociati”. Da mille anni la Crociata è paradigma della giustificazione del conflitto per fini ritenuti eticamente giusti e largamente condivisi dalla società occidentale, non un concetto esclusivamente medievale. È il libro di Daniele Menozzi, “Crociata – Storia di un’ideologia dalla Rivoluzione francese a Bergoglio” (Carocci, 244 pagine, 23 Euro), che ripercorre l’evoluzione semantica del vocabolo, il quale non nasce nell’XI secolo, con la prima spedizione “oltre mare”, ma dopo quattrocento anni (nel XV secolo), come specifica l’autore. Anche nell’età contemporanea questa idea ha un forte valore, innanzitutto anti-rivoluzionario.
I Papi, nella fase storica oggetto del libro, non hanno mai più indetto spedizioni, ma la Crociata inizia a sedimentarsi sul piano ideologico allo stesso modo di quello militare: è cioè un “bellum iustum” (una “guerra giusta” per citare Sant’Agostino) necessario per la preservazione della cristianità; è così che la parola comincia ad assumere un significato politico al di fuori del piano guerresco, facendo nascere crociate di ogni genere: la “crociata del rosario” di Leone XIII, la “crociata missionaria” di Pio XI nella prima metà del ’900, tra le due guerre mondiali; o la “crociata sociale” di Pio XII.
È solo nel nuovo millennio con Papa Francesco che la Crociata viene rifiutata in tutte le sue forme: “A più riprese Francesco ricorda come il ricorso al lessico della crociata, anche per indicare iniziative meramente pastorali, costituisca una via sbagliata di apostolato in quanto contraddice al nucleo essenziale del messaggio di Gesù: la misericordia”. In sostanza Papa Bergoglio destruttura il principio sulla base delle azioni del santo dal quale prende il proprio nome pontificio, ispirandosi alla sua visita al sultano al-Malik al-Kamil durante la V Crociata bandita nel 1213: il primo tentativo di dialogo inter-religioso per costruire una pace tra i due credo.
“Crociata – Storia di un’ideologia dalla Rivoluzione francese a Bergoglio” tratta in maniera minuziosa l’evoluzione di un termine che, oltre alle già citate contingenze politiche, ha avuto grande utilizzo pure nella formazione degli stati nazionali e nella giustificazione dei conflitti in ogni epoca storica.
Dario Palmesano