“La teologia politica tra sfide e ricorsi” (Urbaniana University Press, 280 pagine, 24 Euro), è un libro che fa il punto su un concetto che è “nella sua essenza problematico”, con i contributi di Massimo Borghesi, Giovanni Dessì, Wael Farouq, Vincenzo Rosito, Pasquale Serra e dei curatori Ardian Ndreca e Paolo Fornari, con un’appendice antologica. Nell’introduzione, Ardian Ndreca e Paolo Fornari scrivono tra l’altro: “La questione principale che si affronta quando si riflette sulla teologia politica è la presenza di una componente eterogenea rispetto all’immanenza della vita politica, il riferimento ad un principio che trascende l’ordine sociale e che tuttavia incide normativamente sulla sfera comune immanente, dove cadono le azioni degli associati. Da questa ambivalenza di immanenza e trascendenza deriva il carattere ricorsivamente problematico di questa nozione, che sembra ineluttabilmente tornare a costringere le società all’opzione per l’uno o l’altro elemento. Da un lato, infatti, è impensabile una teologia che non abbia la pretesa di influenzare la vita degli uomini; dall’altro, la pretesa che le società rinuncino ad appellarsi a realtà ulteriori, per quanto ignote nella loro essenza, è un ideale assai difficile da realizzare”. Ardian Ndreca (Storia della filosofia moderna) e Paolo Fornari (Filosofia politica) sono entrambi docenti alla Pontificia Università Urbaniana.
Segnaliamo ai nostri affezionati lettori che nell’appendice antologica il volume presenta alcuni degli scritti in materia più importanti e dibattuti del secolo scorso e che ancora oggi sollecitano la nostra riflessione. Basti pensare alla “Teologia politica” di Carl Schmitt (1888-1985), che scriveva tra l’altro: “Tutti i concetti più pregnanti della moderna dottrina dello Stato sono concetti teologici secolarizzati”. O alla “Teologia politica di san Paolo” di Jacob Taubes (1923- 1987); secondo questo pensatore, la “Lettera ai Romani” è “una dichiarazione di guerra politica (…). E’ una teologia politica in quanto dichiarazione di guerrapoliticanei confronti dei Cesari”. Oppure all’opera di Erik Peterson (1890-1960), “Il monoteismo come problema politico”.
Red. Cro.