La vecchia chiesa di San Giorgio Martire riapre al culto

La vecchia chiesa di San Giorgio Martire riapre al culto

PIGNATARO MAGGIORE – Ieri, lunedì 23 aprile 2012, la vecchia chiesa parrocchiale di San Giorgio ha riaperto al culto. Con una cerimonia alla quale ha partecipato tantissima gente, il vescovo Arturo Aiello e il parroco don pasqualino Del Vecchio hanno riconsegnato l’antica struttura ai cittadini di Pignataro. Il culto di S. Giorgio martire è molto diffuso. In Italia vi sono 21 Comuni che portano il suo nome; Georgia è il nome di uno Stato americano e di una Repubblica russa; sei re di Gran Bretagna e Irlanda, due re di Grecia e altri dell’Est europeo, portarono il suo nome. È patrono d’Inghilterra, di intere Regioni spagnole, del Portogallo, della Lituania; di città come Genova, Campobasso, Ferrara, Reggio Calabria e di centinaia di altre città e paesi. Nessun santo sin dall’antichità ha riscosso tanta venerazione popolare, sia in Occidente che in Oriente; chiese dedicate a S. Giorgio esistevano a Gerusalemme, Gerico, Zorava, Beiruth, Egitto, Etiopia, Georgia da dove si riteneva fosse oriundo; a Magonza e Bamberga vi erano delle basiliche; a Roma vi è la chiesa di S. Giorgio al Velabro che custodisce la reliquia del cranio del martire palestinese; a Napoli vi è la basilica di S. Giorgio Maggiore; a Venezia c’è l’isola di S. Giorgio.

Vari Ordini cavallereschi portano il suo nome: l’Ordine di S. Giorgio, l’Ordine Teutonico, l’Ordine militare d’Aragona; il Sacro Ordine Costantiniano di S. Giorgio. È considerato il patrono dei cavalieri, degli armaioli, dei soldati, degli scouts, della Cavalleria, degli arcieri, dei sellai. E’ invocato contro la peste, la lebbra e la sifilide, i serpenti velenosi, le malattie della testa, e contro le eruzioni del vulcano. Il suo nome deriva dal greco ‘agricoltore’ e lo troviamo già nelle ‘Georgiche’ di Virgilio e fu portato da persone celebri in tutti i campi, oltre a re e principi,. Giorgio nacque a Lydda in Palestina, presso Tel Aviv in Israele, dove vi era una basilica costantiniana, sorta sulla tomba di san Giorgio e compagni, martirizzati nel 303, durante la persecuzione di Diocleziano ( meta di pellegrini prima delle Crociate).
Dalla ‘passio’ apprendiamo che Giorgio era nato in Cappadocia e da adulto divenne tribuno dell’armata dell’imperatore Diocleziano che con l’editto del 303, prese a perseguitare i cristiani in tutto l’impero. Il tribuno Giorgio di Cappadocia allora distribuì i suoi beni ai poveri e dopo essere stato arrestato per aver strappato l’editto, confessò davanti al tribunale dei persecutori, la sua fede in Cristo.

Paolo Mesolella

Commenta con Facebook