L’antica città romana di Cales, i cui resti si trovano nei pressi del comune di Calvi Risorta, in provincia di Caserta, dà il nome ad un’antichissima quanto singolare specialità gastronomica: il “guanto caleno” o “Zunese”, dal nome della frazione Zuni. È un dolce a forma di ciambella, di colore giallo carico tendente al dorato, fatto di una morbida e soffice pasta lievitata. La sua ricetta, di origine non ben nota ma presumibilmente molto antica, è stata tramandata attraverso gli anni con la tradizione orale. Ulteriore peculiarità di questo singolare dolciume consiste nel fatto che ancor’oggi la sua produzione segue un ben preciso rito comunitario, appannaggio di un gruppo di donne custodi dell’antica tradizione. L’usanza vuole che, in occasione di particolari ricorrenze come feste patronali, battesimi, cresime o nozze, il “guanto caleno” venga realizzato, su commissione, dalle donne depositarie di quest’antica tradizione. Il “guanto caleno” non si trova in vendita nelle locali pasticcerie, ma viene venduto solo per sovvenzionare l’organizzazione delle feste patronali o per raccogliere offerte a favore di persone o famiglie indigenti. Si prepara con farina 00, zucchero, latte, olio di oliva, lievito, anisette e scorza di limone grattugiata; in passato, in luogo del lievito di birra veniva usato bicarbonato. Gli ingredienti vengono impastati nella madia del pane; dopo mezz’ora di riposo l’impasto viene steso su di una tavola di legno e la sfoglia, alta circa mezzo centimetro, viene tagliata a strisce larghe circa cinque centimetri con un particolare attrezzo a rotella dentata, detto “guantaruolo”, appositamente realizzato da artigiani locali; vengono quindi formate a mano alte ciambelle, messe subito a friggere in olio vegetale. La sua diffusione è limitata al solo comune di Calvi Risorta ed a qualche comune limitrofo.
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