BELLONA – Esattamente un anno dopo, Monti cade e Berlusconi ritorna in scena. “Dispuesto a morir matando”. Eroico e caotico, egotico e noncurante, ma anche a suo modo tormentato, ribollente di orgoglio e di amor proprio, il nostro Cav. [Berlusconi] va a sbattere la testa contro il muro. Ridiventa uomo nero della democrazia italiana. Il mondo intero, partendo dall’Europa, è pronto al biasimo, alle tattiche di isolamento e di irrisione” Così chiosava Giuliano Ferrara: (Il Foglio, 8 dicembre).
Cosi’ Berlusconi è sceso Giovedì nell’arena di Spazio Pubblico di Santoro; di certo il vincitore del duello è lui ma lo spettacolo è stato deprimente. Ma la responsabilità è stata tutta del duo Santoro&Travaglio che ha voluto, fin dall’inizio, portare il dibattito sull’inciucio cercando di ridicolizzare Berlusconi visto – more solito – come il nemico da abbattere e non come un avversario cui contestare – dati alla mano – le cose non fatte (la musica della sigla iniziale – Granata- la dice lunga!). Comunque sul piano dei contenuti Berlusconi, in quei pochi spicchi di spazio che Santoro gli concedeva quando parlava di cose da fare, ha detto delle cose importantissime 1)l’impellente necessità (chiunque vinca) di modificare l’architettura costituzionale 2)La visione liberale (da sempre propugnata ma non realizzata, dice lui, per i legacci politici e costituzionali) della società e dell’economia 3)La ricontrattazione (a muso duro, dice lui, e non accettando passivamente quello che la Merkel ci impone) con l’Europa delle regole economiche dI austerity che ci portano inevitabilmente alla recessione 4)Sul lavoro e sull’occupazione il patto economico con le piccole e medie imprese – e son 3-4 milioni !- (lo Stato si fa carico del pagamento dei contributi del lavoratore assunto a tempo indeterminato ed altri benefici) che determinerebbe – questo è certo – centinaia di migliaia di posti di lavoro per i giovani (drammatica per i giovani – siamo quasi al 40% di disoccupazione giovanile!) 5)L’eliminazione dell’IMU sulla 1^ casa in quanto bene primario. Sorge però una legittima: domanda se dovesse vincere ce la farà Berlusconi ad attuare le cose dette? Non credo non già per sua incapacità ma perché niente cambierà con queste elezioni e continuerà il solito tran-tran di veti e controveti (che hanno fatto cadere Berlusconi la prima volta, poi Prodi, poi di nuovo Berlusconi, poi di nuovo Prodi ed infine di nuovo Berlusconi). Resta comunque il fatto che, al momento e’ l’unico, tra i politici, ad avere chiaro nella mente un preciso progetto di architettura costituzionale, una chiara visione economica di tipo autenticamente liberale, una proposta coraggiosa per affrontare il dramma della disoccupazione giovanile.
Per concludere necessita, questo lo dico io, una vera riforma della giustizia (separazione delle carriere, avanzamento in carriera per concorso e non per anzianità come è ora, responsabilità dei giudici, informatizzazione dei tribunali per lo snellimento delle procedure). Ma questa mia è un’utopia!
Il segretario Sezione “ P.Lagnese” di Bellona Luigi Romano
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