NAPOLI – Amici tifosi rassegniamoci. Il primo Napoli targato Benitez è questo. Attenzione, non intendo dire che è quello visto in campo ieri contro il Livorno ma che la squadra di quest’anno è un tantinello schizofrenica. Sembrerebbe ormai essere assodato, o almeno per me lo è. Mi spiego meglio. E’ una squadra capace di battere Borussia Dortmund, Arsenal, rimontare 3 goal alla Roma, battere due volte una grande “storica” del nostro campionato come il Milan nell’arco della stagione ma, allo stesso tempo, incapace di battere Chievo, Genoa e Livorno e addirittura che riesce a perdere con Parma e Atalanta, squadre molto al di sotto del suo livello. Perchè avviene ciò ? Perchè il mercato estivo è stato deficitario, perchè l’allenatore è un (tantino) integralista, perchè la rosa è stata martoriata dagli infortuni. I motivi ci sono, validi o meno, ma tutto ciò non toglie che, secondo il mio umile giudizio, da qui a fine stagione dovremo fare l’abitudine a questi alti e bassi. La sperenza è di riuscire a conservare il terzo posto che consente l’accesso alla Champions League (tramite preliminare), di andare quanto più lontano possibile in Europa League e portare a casa la Coppa Italia. Finire la stagione terzi, magari con un trofeo tra le mani e avendo accumulato un bel po’ di emozioni europee (seppur minori) non mi dispiacerebbe.
Torniamo all’analisi della partita. Benitez deve fare a meno di Albiol e Higuain squalificati e opta per la seguente formazione: Reina, Maggio, Fernandez, Britos, Ghoulam, Inler, Jorginho, Callejon, Hamsik, Mertens e Pandev. Il Livorno del neo allenatore Di Carlo si schiera con il 3 5 2, con Emerson a guidare la difesa, Benassi a fare legna a centrocampo e Belfodil, Paulinho in attacco. Il Napoli parte bene. Gestisce il gioco ma non è pericoloso. Il rischio più grande il Livorno se lo crea da solo al 10′. Percussione centrale di Hamsik, Mbaye lo anticipa e manda il pallone sulla traversa. Il migliore degli ospiti è Mertens che, come al solito, è tra i più attivi. Il vantaggio degli ospiti arriva al 32′. Un minuto prima Pandev è lesto (!!!) ad incunearsi in area su un pallone vagante. Il macedone subisce così un fallo da rigore che il signor Mazzoleni sanziona. Dal dischetto si presenta Mertens che spiazza Bardi. Per quanto visto fino a quel momento ci si aspetta che gli azzurri possano controllare il gioco tranquillamente e al momento opportuno, magari, trovare anche il raddoppio. Invece 8 minuti dopo, alla prima azione offensiva, i padroni di casa trovano il pareggio. Buco sulla fascia destra, cross basso sul quale si avventa Mbaye. Il colpo del difensore labronico non è irresistibile ma Reina non è attentissimo. A peggiorare il tutto ci si mette Britos che ostacola il portiere spagnolo mentre la palla finisce, lemme lemme, in rete. Il primo tempo si chiude senza ulteriori sussulti sul punteggio di 1 a 1.
La seconda frazione di gioco vede un involuzione del Napoli spaventosa. Imprecisione e lentezza regnano sovrani, forse anche a causa delle fatiche di coppe. Ma gli azzurri mancano principalmente nell’attenzione. Il Livorno gioco meglio rispetto al primo tempo, sfiora anche un clamoroso vantaggio ma alla fin fine si accontenta del pareggio. Pronti via ed è Maggio a non sfruttare al meglio una verticalizzazione di Jorginho. Al 58′ Paulinho, solo in area, spara a botta sicura (centrale) e Reina para. La partita si trascina stancamente fino al 90′. Gli ospiti appaiono abulici mentre i padroni di casa non in grado di impensierire gli avversari. Benitez cerca di cambiare qualcosa e manda in campo Insigne e Zapata. Il gigante colombiano avrebbe l’occasione per cambiare la storia del match e probabilmente anche quella della sua stagione ma la fallisce clamorosamente. Al 91′ il solito Mertens scappa sulla sinistra e propone al centro un pallone da dover solo spingere in rete. Evidentemente troppo per la mole generosa del buon Duvan. Il fischio finale sancisce il risultato di 1 a 1. Fortuna vuole che la Fiorentina perda, scavando un solco ancora più profondo fra lei e il terzo posto. Si ritorna in campo domenica 9, al San Paolo, in serale, per sfidare la Roma, che per ora dista sei lunghezze (i giallorossi hanno una partita in meno).
Vincenzo Cocozza