PIGNATARO M. – “Causa plagio: contento che il mio ricorso in Cassazione sia stato accolto, niente risarcimento per i quotidiani del gruppo Libra il cui editore è stato condannato per estorsione a mezzo stampa e che titolarono “Don Peppe Diana era un camorrista”. In questo momento il mio pensiero va al giornalista Enzo Palmesano, licenziato da questi quotidiani per volontà del boss Vincenzo Lubrano”: con questo messaggio pubblicato in data 15 giugno 2015 sulla propria pagina Facebook, lo scrittore di “Gomorra”, Roberto Saviano, è tornato a ricordare il caso del cronista pignatarese Enzo Palmesano (vittima di reato di tipo mafioso), la cui collaborazione con il quotidiano locale “Corriere di Caserta” nel 2003 fu troncata appunto a seguito di una esplicita richiesta in tal senso del capomafia di Pignataro Maggiore, Vincenzo Lubrano (defunto nel 2007), consuocero del boss di Marano di Napoli Lorenzo Nuvoletta e alleato di ferro dei “corleonesi” di Totò Riina. Per la cacciata di Enzo Palmesano dal “Corriere di Caserta” – come è noto – è stato condannato a due anni di reclusione (pena sospesa) il 28 novembre2014 inprimo grado dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere un nipote acquisito di Vincenzo Lubrano, Francesco Cascella, imputato di violenza privata con l’aggravante mafiosa, all’epoca messaggero del capomafia presso il “Corriere di Caserta”.
Il suddetto post di Roberto Saviano introduce su Facebook un articolo pubblicato dal quotidiano “la Repubblica” (edizione online del 15 giugno 2015), con il titolo: “Plagio in Gomorra, la Cassazione accoglie il ricorso di Saviano”, sommario: “Per la Suprema Corte l’opera è originale, in forse il risarcimento per tre articoli riprodotti nel libro senza l’indicazione dell’autore”. Il messaggio su Facebook riprende proprio la seguente dichiarazione dello scrittore di “Gomorra” riportata nell’articolo appena indicato e anche su altri quotidiani: “Sono contento che la Cassazione abbia accolto il mio ricorso contro i quotidiani del gruppo Libra il cui editore è stato condannato per estorsione a mezzo stampa e che titolarono ‘Don Peppe Diana era un camorrista’ – è il commento di Roberto Saviano -. In questo momento il mio pensiero va al giornalista Enzo Palmesano licenziato da questi quotidiani per volontà del boss Vincenzo Lubrano”.
Lo segnaliamo ai nostri pochi ma affezionati lettori sia perché Enzo Palmesano è un collaboratore di “Pignataro Maggiore News” (il nostro blog di giornalismo investigativo curato da Davide De Stavola) sia perché dimostra che sono oggi più che mai accesi, a livello nazionale, i riflettori su Pignataro Maggiore (roccaforte dei “corleonesi” in Campania), famigerata città conosciuta quale “Svizzera dei clan”.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it