Quante volte negli ultimi anni ci è capitato di acquistare dei prodotti che pensavamo originali ed invece erano contraffatti? E quante volte abbiamo invece acquistato prodotti scaduti? Praticamente mai. Questo perché con l’avvento delle nuove tecnologie, la sicurezza riguardante soprattutto il monitoraggio dei prodotti alimentari ha raggiunto livelli davvero elevati. Infatti oggi la GDO (Grande Distribuzione Organizzata) riesce in anticipo a regolare l’acquisto ed il flusso dei prodotti di largo consumo al fine di non avere prodotti invenduti o comunque riesce a toglierli dal mercato, talvolta trasformandoli, prima della scadenza e dei potenziali problemi causati alla salute dei consumatori.
Questi enormi passi avanti sono dati soprattutto da due fattori che hanno creato un punto di svolta riguardante la sicurezza: stiamo parlando della marcatura industriale e della conseguente tracciabilità.
Andiamo a vedere nello specifico cosa sono queste due tecnologie: la marcatura industriale è l’insieme di tecnologie, spesso all’avanguardia, utilizzate per la stampa e la gestione di dati variabili che riguardano prodotti industriali. Queste tecnologie sono particolarmente utilizzate per la marcatura di prodotti alimentari, veicoli, ricambi e simili. Un esempio davvero pratico riguarda una situazione nella quale tutti ci siamo trovati: il controllo sulla data di scadenza di un prodotto presente in supermercato. Queste informazioni vengono stampate appunto da specialisti in marcatura industriale. Ma la marcatura non è solo quella più visibile. Esistono infatti metodi di marcatura particolari come la micropercussione, il graffio ed il laser per settori automobilistico, quando ad esempio occorre stampare il numero di telaio che servirà per rintracciare auto scomparse, settore aeronautico, ferroviario e siderurgico senza dimenticare il settore di gas e petrolio.
Di pari passo con la marcatura industriale ormai troviamo la tracciabilità, sistema sempre più sviluppato per certificare la provenienza di un determinato prodotto. Questa è particolarmente utilizzata nel caso ci siano dei controlli sulla merce per definirne la provenienza, qualora risulti dubbia ad un primo controllo da parte degli enti preposti. Questi enti operano soprattutto a livello nazionale in aeroporti e scali marittimi; ad esempio in Italia troviamo il controllo doganale, con l’Agenzia delle Dogane a fare da supervisore in caso di segnalazione di dubbia provenienza.
Ma le circostanze non finiscono di certo qui: la maggior parte dei controlli avviene infatti all’interno di un determinato Paese, quando un prodotto cambia sede, per tracciarne la provenienza e soprattutto controllarla. Uno degli scopi di questi serrati controlli riguarda la contraffazione di merce e la conseguente tutela dei marchi originali, togliendo quindi terreno fertile alle organizzazioni criminali che sono sempre attente a trovare nuovi modi e possibilità di eludere le tasse ed i controlli statali.
Il problema della tracciabilità poi, paradossalmente, può presentarsi anche durante i classici passaggi circa il montaggio delle parti automobilistiche qualora si producano in grandi lotti, varietà di forme, dimensioni e materiali. In casi del genere sarebbe davvero difficile avere una tracciabilità che non crei confusione nella catena di montaggio. Con l’avvento della tracciabilità a livello industriale ogni parte di un’automobile viene assemblato quindi correttamente.
In definitiva possiamo senz’altro confermare che la sicurezza fornita dai sistemi di marcatura e tracciabilità, quando fatti nel rispetto delle norme e con scrupolo, può essere sempre di aiuto sia alle grandi aziende che ai piccoli consumatori, migliorando tutta la trafila del prodotto: dal processo di assemblaggio all’acquisto da parte del consumatore finale.
Comunicato Stampa