Il Ministro per la Semplificazione e la P.A. Madia, incurante delle critiche della collega della P.I. Stefania Giannini, tira dritto per la sua strada e insiste sul fatto che ci vuole un grande progetto di staffetta generazionale con un processo di riduzione non traumatica dei dirigenti e dei dipendenti pubblici vicini alla pensione. La Giannini, invece, replica che un sistema sano non ha bisogno di mandare a casa nessuno per far entrare i giovani. Madia fa poi una riflessione sui previsti ottanta euro in più in busta paga da maggio che equivarrebbero a suo dire, a un rinnovo contrattuale non possibile altrimenti. Dimentica, però, che non sono previsti per tutti. Madia è certa che l’intera operazione non metterà in discussione gli equilibri creati con la riforma della previdenza attuata nel dicembre 2011, riforma ancora oggi contestatissima e sottoposta anche a petizione popolare con firma presso i Comuni. Il suo ragionamento,che è quello di far rientrare dipendenti assumendo persone con qualifiche e in numero diverso rispetto a quelle da pensionare,non è condiviso dalla Ragioneria Generale dello Stato che ha già fatto sapere che i conti non tornano in quanto se si mette in pensione un maestro gli si deve pagare pensione, liquidazione e assumere un’altra persona da retribuire con uno stipendio. Senza contare gli effetti dell’anticipo dell’età pensionabile. Insomma se queste sono le premesse, bisogna prevedere una spesa pensionistica in più. A me pare fin troppo elementare…..
Il Dirigente Scolastico
Giacomo Coco.
Vitulazio, 9 aprile 2014.