Maestri in Fiera, il Comune stende ancora una volta il tappeto rosso per Caturano, responsabile di una società interdetta per condizionamenti del “Clan dei Casalesi”

Maestri in Fiera, il Comune stende ancora una volta il tappeto rosso per Caturano, responsabile di una società interdetta per condizionamenti del “Clan dei Casalesi”

PASTORANO – Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico. Questo sarebbe il detto che andrebbe riferito al sindaco di Pastorano, l’ispettore di polizia Giovanni Diana, e all’assessore all’Agricoltura della Provincia di Caserta, Stefano Giaquinto, i quali ieri mattina (5 dicembre) erano in prima fila per partecipare all’inaugurazione della manifestazione “Maestri in Fiera” nell’area espositiva A1 Expo. Il Comune di Pastorano e la Provincia di Caserta, infatti, da qualche anno prendono parte in pompa magna alle manifestazioni organizzate nell’area ex Vavid controllata dal Consigliere provinciale Antimo Caturano, pur essendo quest’ultimo impegnato in una società (il Consorzio “Free Services”) colpito da interdittiva antimafia dal dicembre del 2012.

Eppure alla presentazione del libro di Paolo De Chiara – che ha avuto luogo proprio nel centro sociale “Paolo Borsellino” di Pastorano del dicembre dello scorso anno – il primo cittadino pastoranese fu messo in guardia e informato del provvedimento interdittivo che aveva colpito ben due rampolli della famiglia Caturano. In quella sede la fascia tricolore e il suo fido capogruppo consiliare si giustificarono sostenendo che l’imprenditore, in caso di mancata concessione delle autorizzazioni (per Traspo Day, Maestri in Fiera e Fiera Agricola), avrebbe potuto avviare danarose rivalse nei confronti dell’Ente. Insomma, Diana si trincerò dietro il suo ruolo di poliziotto – sindaco.

In quella sede tutti pesarono che forse all’Amministrazione comunale di Pastorano serviva una conferma, un appiglio solido sul quale fondare la propria eventuale presa di distanza da Caturano e soci. Quella riprova è arrivata il primo settembre scorso, quando il Consiglio di Stato ha confermato l’interdittiva antimafia e ha fornito il pretesto giusto a Diana e a tutti quelli che ogni anno e in ogni manifestazione vanno a tagliare il nastro dell’inaugurazione all’area espositiva. Ha fornito quelle ragioni di opportunità che dovrebbero spingere un politico a stare lontano da certe situazioni.

E, invece, tutti continuano imperterriti a comportarsi come se l’interdizione non fosse mai arrivata. Tanto che ieri la platea di rappresentanti istituzionali ha registrato comunque la presenza del primo cittadino e dell’assessore Giaquinto.

Se qualche mese fa le preoccupazioni del sindaco Diana e di altri rappresentanti istituzionali suggerivano di incentivare una manifestazione di tale risonanza, con la conferma del provvedimento antimafia, cosa impedisce al poliziotto Diana di prendere le distanze dal responsabile di una società che non può avere rapporti con gli Enti pubblici?

Red.

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