PIGNATARO MAGGIORE – Colpo di scena a seguito della fotografia e del messaggio apparsi su Facebook ad opera di Giorgio Magliocca, dopo che era stata confermata la notizia dell’imparabile siluro da cui era stato centrato, quello che lo ha cacciato dalla poltrona di coordinatore provinciale di Forza Italia. Il traballante sindaco di Pignataro Maggiore aveva pubblicato la seguente nota a corredo di una fotografia del parlamentare di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “Lusingato e felice di queste parole che ha riservato per me il Senatore Maurizio Gasparri e della fiducia accordatami chiamandomi a far parte del coordinamento nazionale del Settore Enti Locali di Forza Italia come coordinatore dei rappresentanti di Forza Italia nei consigli provinciali e responsabile dei rapporti con l’Unione delle Province d’Italia”. A Gasparri veniva attribuita questa frase: “Buon lavoro all’amico Magliocca. Uno dei sindaci più operosi della Terra di Lavoro”.
Come succede sempre in questi casi, a foto e messaggio apparsi sulla pagina di “Giorgio Magliocca presidente della Provincia di Caserta” sono pervenuti i “mi piace” di una serie di estimatori, più o meno i soliti magliocchiani che i nostri pochi ma affezionati lettori pignataresi ben conoscono. “Mi piace” che abbiamo analizzato stavolta con grande attenzione perché Maurizio Gasparri è uno dei dirigenti più in vista di Forza Italia e anche perché il parlamentare di Forza Italia (già Msi-Dn e già Alleanza nazionale) è cresciuto – come si dice – a pane e carabinieri: sia il padre sia il fratello sono stati generali dell’Arma. Quest’ultimo, addirittura vice-comandante generale dell’Arma dei carabinieri. Nessuna sorpresa, quindi, se sotto la foto del senatore Maurizio Gasparri fosse comparso su Facebook il “mi piace” di un carabiniere, di un brigadiere o di un maresciallo, e via di seguito.
A Pignataro Maggiore le cose sono, invece, un po’ diverse, come ben sanno i carabinieri: ci sono magliocchiani imbarazzanti. E’ avvenuto, infatti, che tra i “mi piace” sotto la foto dell’incolpevole Maurizio Gasparri ci fosse pure quello di Domenico Paolino, genero del defunto capomafia Vincenzo Lubrano. “Don” Vincenzo è stato uno dei più potenti e sanguinari criminali di Terra di Lavoro, consuocero di Lorenzo Nuvoletta, alleato di ferro dei “corleonesi” e condannato all’ergastolo – con Pippo Calò – per l’omicidio Imposimato. Domenico Paolino è il marito di Caterina Lubrano, un’altra sfegatata tifosa di Giorgio Magliocca: la figlia (Rosetta Paolino) è stata finanche tra i firmatari per la presentazione della lista magliocchiana “Ricoloriamo Pignataro” alle amministrative del 2016 (immancabilmente vittoriose).
Tra gli omicidi riconducibili alla cosca Lubrano-Nuvoletta anche quelli del giornalista del “Mattino”, Giancarlo Siani, e – a proposito dell’Arma – del carabiniere Salvatore Nuvoletta.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it