Mai mischiare sacro e profano: il vicesindaco Catone che intercede presso l’imprenditore Di Nardi per indurlo a fare la beneficenza alla Parrocchia. Ecco la deposizione di Don Pasquale Violante che davanti ai Giudici spiega la faccenda dell’assegno che la Procura ritiene sia una “tangente”

Mai mischiare sacro e profano: il vicesindaco Catone che intercede presso l’imprenditore Di Nardi per indurlo a fare la beneficenza alla Parrocchia. Ecco la deposizione di Don Pasquale Violante che davanti ai Giudici spiega la faccenda dell’assegno che la Procura ritiene sia una “tangente”




VITULAZIO – Mai mischiare sacro e profano: lo insegna la nota vicenda giudiziaria vitulatina di questi ultimi giorni. L’ex Parroco della Parrocchia “Santa Maria dell’Agnena” di Vitulazio, Don Pasquale Violante, che già da tempo ha lasciato Vitulazio per intraprendere la vita monastica, entrando nell’ordine dei Francescani ad Assisi, si è ritrovato “inconsapevolmente” coinvolto in “un giro di mazzette” tra imprenditori e pubblici amministratori. Eravamo abituati a vedere i film di “Don Camillo e Peppone”, nei quali i due protagonisti degli scritti del Guareschi stavano sempre a litigare.

Nel caso vitulatino, invece, emerge che il politico in questione, il vicesindaco Antonio Catone, si è preoccupato di “reperire” le offerte per la Chiesa. Lo stesso vicesindaco Catone, insieme alla sua famiglia, ha sempre partecipato assiduamente alle attività parrocchiali, già dai tempi del precedente parroco, e quindi non c’è da scandalizzarsi se, proprio nel periodo del Santo Natale, forse ispirato dal vedere tante persone in difficoltà che si rivolgevano alla Parrocchia, si sia attivato, attraverso l’imprenditore amico che qualche tempo prima aveva ricevuto un affidamento illegittimo, ovvero Alberto Di Nardi (ex Amministratore della DHI Spa), al fine di spronarlo a fare qualche opera caritatevole. Inoltre, è di dominio pubblico lo stretto rapporto di amicizia che c’era tra il Catone ed il giovane Don Violante, visto che i due erano andati a trascorrere insieme anche qualche giorno di ritiro spirituale negli Stati Uniti d’America.

Infatti, anche se il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha confermato tutte le misure cautelari già emesse in precedenza a carico dei vari politici vitulatini coinvolti, potrebbe accadere che, in attesa dell’esito del ricorso al Tribunale del Riesame, gli stessi indagati chiedano di essere ascoltati dai Pubblici Ministeri della Procura di Santa Maria Capua Vetere, al fine di chiarire le proprie posizioni. Infine, già dalle prossime ore, anche per affievolire la misura cautelare (dal carcere ai domiciliari) ci potrebbero essere le dimissioni del vicesindaco, anche perché in assenza di “incarico pubblico” verrebbero meno le esigenze cautelari riferite all’inquinamento delle prove ed alla reiterazione del reato.

In relazione al vicesindaco Catone, dai documenti d’inchiesta emerge che lo stesso non si è “messo in saccoccia” alcun centesimo della “tangente” elargita dal Di Nardi, ma avrebbe chiesto allo stesso di fare soltanto della beneficenza alla “Parrocchia o al Comitato Feste” (2.000 euro). Lo stesso discorso vale anche per l’altro caso, dove lo stesso vicesindaco, s’interessa di intercedere presso il Di Nardi per una sorta di “sponsorizzazione” per alcuni giovani disoccupati vitulatini che non avevano i soldi per iscriversi ad un corso di formazione che gli avrebbe consentito di andare a lavorare presso la mensa dell’Ospedale di Aversa (700 euro).

Nel pomeriggio di ieri (17-02-2017 – Ore 16:24) siamo stati contatti telefonicamente, dal Presidente del Comitato Feste “Santa Maria dell’Agnena”, signor Pasquale Cioppa, il quale ci teneva a chiarire alcune questioni sul “caso” dell’assegno elargito dall’imprenditore Alberto Di Nardi all’ex Parroco Don Pasquale Violante. Con l’auspicio che detta telefonata non sia stata compiuta per altre ragioni, certi dalla buona fede del Presidente Cioppa e di tutti i membri del Comitato Feste, forniamo tutti gli elementi utili per chiarire la faccenda, proprio attraverso le parole di un uomo di Chiesa, ovvero Don Pasquale Violante che risulta del tutto estraneo a detta indagine. In merito all’assegno “in bianco” elargito dal Di Nardi a Don Violante, il Presidente Cioppa, anche a nome di tutti i componenti del Comitato Feste, ha puntualizzato che tali somme sono state versate sul conto corrente della Parrocchia di Vitulazio e non su quello in uso al Comitato Feste, ed usati dall’allora Parroco di Vitulazio per lo svolgimento delle tante attività parrocchiali e caritatevoli.

In data 17-03-2016, il Parroco di Vitulazio, Don Pasquale Violante, chiamato dai magistrati della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, confermava la donazione di 2.000 euro ricevuta da Alberto Di Nardi a seguito dell’interessamento del vicesindaco di Vitulazio, Catone Antonio.

Si riporta per intero il verbale di sommarie informazioni rese da Don Pasquale Violante: “Sono Parroco di Vitulazio, nonché presidente del Comitato Festeggiamenti Maria Santissima dell’Agnena, patrona di detto Comune. Preciso che il suddetto comitato non è una persona giuridica ma è un gruppo costituito all’interno della Parrocchia. Conosco di vista l’imprenditore Di Nardi Alberto di Vitulazio, il quale in prossimità del giorno di Natale, doveva essere il 23 o 24 dicembre 2015, si è presentato, in serata, dovevano essere le 19:15, presso l’ufficio della Parrocchia di Santa Maria dell’Agnena, ubicata in Vitulazio, alla Piazza Principe di Piemonte snc. Lo stesso consegnava nelle mie mani un assegno, dell’importo di 2000,00 euro, non intestato, senza data, da quello che ricordo della Banca Popolare di Ancona, riferendomi che si trattava di una donazione per la Parrocchia e per le attività caritative da svolgere. Io non ho chiesto quale fosse la motivazione o da chi fosse stato spinto a farla in quanto il predetto mi comunicava che si trattava di una semplice donazione fatta da lui per la Parrocchia, di tale gesto rimasi sorpreso, tenuto conto anche del fatto che era la prima volta che l’imprenditore suddetto avesse fatto una donazione alla mia Parrocchia. Da quello che riesco a ricordare dopo tale donazione, non ricordo se per telefono o durante un incontro l’Assessore al Comune di Vitulazio, Catone Antonio, mi chiese per l’appunto se Di Nardi Alberto fosse venuto in Parrocchia a fare una donazione. Io rispondevo di sì. A quel punto io ho capito che tale gesto dell’imprenditore scaturiva da un intervento fatto dell’Assessore Catone Antonio nei suoi confronti. Preciso che l’assegno è stato intestato alla Parrocchia la quale ha un regolare conto corrente presso la Banca Popolare di Bari, Agenzia di Vitulazio, in quanto non poteva essere intestato al Comitato non essendo quest’ultimo, come già ho precisato, persona giuridica”. Fin qui le dichiarazioni rese da Don Pasquale Violante in data 17-03-2017.

L’intervento e l’interessamento da parte dell’Assessore Catone nei confronti dell’imprenditore Di Nardi viene anche riscontrato senza alcun dubbio da una telefonata tra i predetti, intercettata il 30-12-2016. Nella telefonata, il Di Nardi chiede al Catone se avesse parlato con Don Pasquale, Catone dice no e Di Nardi lo invita a farlo e gli precisa che aveva fatto quella cosa per cui si sono impegnati tanto.

In data 16-03-2016, l’imprenditore Alberto Di Nardi, viene interrogato in carcere dai pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, asserendo: “In merito alle sponsorizzazioni del Comune di Vitulazio di cui mi chiedete vi dico che erano relative all’affidamento della gara in quanto il Catone mi chiamò per dirmi che se avessi assunto persone o dato soldi al Comitato Feste della parrocchia ne avrebbe tenuto conto. Ho dato la somma di 2.000 euro al comitato festeggiamenti Maria Santissima dell’Agnena nella persona del parroco, Don Pasquale Violante. Diedi l’assegno nell’ufficio del parroco non lo intestai, ma posso dirvi che è stato fatto a nome mio dal mio conto personale della Banca di Ancona con sede in Vitulazio”.

18-02-2017

Alfredo Di Lettera

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