Manifesti abusivi: il movimento 5 Stelle segnala le affissioni irregolari e lancia un’idea

Manifesti abusivi: il movimento 5 Stelle segnala le affissioni irregolari e lancia un’idea

 BELLONA / CALVI R. – Con una nota protocollata questa mattina dagli attivisti del movimento 5 Stelle di Bellona, sono stati segnalati al Comune (nello specifico al sindaco Filippo Abbate e al Comando dei vigili urbani) la presenza di manifesti affissi su spazi non autorizzati. I “pentastellati”, grazie alla richiesta firmata da Dario Aurilio, hanno chiesto la censura della propaganda elettorale “fuorilegge”.

A Calvi Risorta, invece, i “grillini” per farsi campagna elettorale senza compromettere l’ambiente hanno escogitato un sistema che spiegano in una nota:

Singolare iniziativa del Movimento 5 Stelle di Calvi Risorta: manifesti appesi ai rami degli alberi, senza usare colla e rispettosi per l’ambiente.

Sono appesi con delle semplici cordicelle, usando un asticella di metallo come contrappeso per tenerli dritti, i manifesti del Movimento 5 Stelle di Calvi Risorta.

Sembrano nascere come frutti, qua e là in posizioni strategiche del paese, appesi ad alberi che da orti privati dei simpatizzanti e militanti affacciano sulla strada.

Il Movimento 5 Stelle non è presente con una propria lista alle elezioni comunali, ma per le europee l’entusiasmo è alle stelle. Evidentemente gli addetti ai lavori sono a conoscenza dei dati dei sondaggi che vedrebbero un testa a testa tra M5S e PD addirittura con un leggero vantaggio del Movimento.

Ma cosa dicono questi manifesti appesi agli alberi?

Il primo ricorda le cifre dei rimborsi elettorali che vede il Partito Democratico intascare la bellezza di 45.800.000 euro, Forza Italia (ex PdL) 38 milioni e il M5S rifiutare 42.700.000 lasciati nelle tasche dei contribuenti. L’altro manifesto rappresenta una strada, quella del 25 maggio con un bivio: “O noi o loro”, riferendosi agli altri partiti.

Ma al di là degli slogan elettorali, il Movimento 5 Stelle propone: l’abolizione dei parametri di bilancio statale ancorati all’Europa, l’adozione degli Eurobond, cioè dei titoli europei in soccorso di paesi come l’Italia in difficoltà economica, un’alleanza tra i Paesi mediterranei per una politica comune, investimenti in innovazione e nuove attività produttive per rilanciare l’economia, finanziamenti per attività agricole e di allevamento a torto ritenute attività economiche arretrate, l’abolizione dei parametri del pareggio di bilancio imposti all’Italia dalla Germania e un referendum per la permanenza o la fuoriuscita dall’euro.

Red.  

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