CALVI R. – L’affissione dei manifesti diventa anch’essa una questione politica. Nei Comuni italiani, come tutti sanno, esiste quella barbara e ingiusta tassa (una delle tante) sulle affissioni pubbliche, che costringe chi vuole far esporre un manifesto negli spazi preposti, a dover pagare dei soldi o direttamente all’Ente o ad una società che riscuote il tutto in appalto. Il gruppo consiliare “Uniti per la Rinascita Calena” e la sezione calena del Partito Democratico avrebbero apposto un proprio manifesto su uno spazio non autorizzato che, però, secondo i diretti interessati, viene utilizzato da tutti, Amministrazione comunale compresa. Attraverso una nota, Lombardi e soci protestano per la multa ricevuta e accusano la maggioranza consiliare di aver utilizzato il tutto come pretesto per “censurare” i contenuti dell scritto. Ecco la nota di “Uniti per la Rinascita Calena”:
A seguito dell’affissione di manifesti politici da parte del Partito Democratico di Calvi Risorta e del gruppo “Uniti per la Rinascita Calena” abbiamo ricevuto un verbale di oltre 200 Euro per un manifesto (UNO) apposto fuori dagli spazi elettorali, per la cronaca accanto agli stessi. I manifesti in questione riguardavano le spese “folli” effettuate in soli quattro mesi dall’Amministrazione Marrocco. Siamo certi che ben poco fastidio abbiamo creato al muro sottostante agli spazi elettorali, già abbondantemente abituato ad accogliere innumerevoli manifesti da parte di politici, commercianti, pompe funebri, nonché da ultimo da parte della stessa Amministrazione comunale, ma sia chiaro al muro chiediamo scusa. Ben altro fastidio invece abbiamo procurato a chi si è visto sbandierare ai quattro venti le gravi responsabilità di gestione che hanno procurato ingenti spese ai “danni” dei cittadini caleni. E allora, la domanda sorge spontanea: non sarà stata una ripicca questo salatissimo verbale? Pensiamo male se riteniamo che i dipendenti siano stati sollecitati ad andare proprio in quella strada, presso quel muro… per quell’unico manifesto? Tralasciando durante il tragitto decine e decine di manifesti incollati su ogni forma di arredo urbano oltreché di muro (anche della Lista Marrocco Sindaco e manifesti ufficiali del Comune di Calvi Risorta).
Con il verbale in oggetto si contestava al gruppo “Uniti per la Rinascita Calena” a al Partito Democratico (cofirmatario del manifesto) l’affissione di n. 1 manifesti fuori dagli spazi consentiti, ma anche privi della registrazione attestante l’avvenuto pagamento dell’imposta. Sul punto, il buon Sindaco (parliamo di lui, perché nel verbale è espressamente indicato come soggetto a cui proporre ricorso) si è ancora una volta distratto (?), infatti, il Partito Democratico, aveva provveduto al pagamento nella misura prevista dal vigente Regolamento comunale in materia (che si invita a modificare). Invitiamo alla modifica, in quanto esistono diverse pronunce giurisprudenziali in materia, le quali stabiliscono che nessun contributo è dovuto quando il messaggio è di natura ideologica o politica. Insomma, come a dire che quando si fa informazione circa i diritti e le libertà dei cittadini, le scelte di questo o quel gruppo politico possono essere divulgate senza dover pagare, perché si fa nell’interesse di tutti.
Inoltre, in ossequio del verbale abbiamo dovuto proporre ricorso al Sindaco. Ci chiediamo, quindi, sarà dunque lui a giudicare l’accoglimento del ricorso? Sarà lui – il nostro avversario politico – a fare l’arbitro? Quando si tratterà di valutare riguardo ai manifesti della sua coalizione e del Comune stesso, sarà sempre lui a decidere? Permetteteci di avere qualche dubbio sull’imparzialità e di non riuscire a trattenere un sorriso.
Alcuni manifesti ufficiali del Comune di Calvi Risorta fuori dagli spazi….