E’ ormai routine lo scontro tra i fan di Vasco Rossi e quelli di Luciano Ligabue. Basta vedere striscioni che al concerto di Ligabue recitano: “…perché un’Albachiara viene sempre dopo Certe notti”; o post su facebook dei fan di Vasco che scrivono “lo prepariamo uno striscione contro Ligabue?”. Sembra quasi che, all’interno dell’immenso panorama musicale italiano si debba per forza essere “Vascolizzati” o “Ligalizzati” e che un amante del rock non possa semplicemente apprezzare ed ascoltare entrambi! Non sappiamo esattamente da dove nasca questa rivalità e non sappiamo neanche se esista realmente o se sia stata creata dai mass media ed alimentata poi da una fetta “estremista” di fan.
Una delle ragioni alla base della “disputa” è di sicuro l’origine emiliana di entrambi, uno di Zocca (Modena) e l’altro di Correggio (Reggio Emilia), ed anche il fatto che entrambi abbiano un grande successo. Ma resterà sempre un mistero la nascita di questa rivalità. Gli episodi conosciuti di “botta e risposta” fra i due sono vari, ma il più delle volte sono stati seguiti da smentite che accusavano i giornalisti di aver capovolto il senso delle parole.
Il 31 maggio 1999 morì di overdose Massimo Riva, chitarrista e grande amico di Vasco Rossi (che da allora lo ricorda in ogni concerto) e poco dopo, pare che Ligabue, durante la presentazione di “Radiofreccia”, avesse dichiarato: “Per i musicisti rock c’è ancora oggi l’alibi dello scotto da pagare per fare musica. Perciò, secondo il galateo della perfetta rockstar, io che non mi drogo sarei fuori target”. Vasco rispose con: “È morto un amico e invece del silenzio c’è chi, per accrescere la propria credibilità, ha scelto di ‘speculare’ lanciando anzitempo inutili messaggi moralizzatori”. Ligabue accusò la stampa di aver stravolto il contesto di quelle parole e rispose con :“Chiedo scusa a Vasco e a chi sta vivendo il lutto per la scomparsa di Massimo Riva. Non sono stato sufficientemente scafato da immaginare che qualcuno potesse speculare sulla morte di un musicista, imbastendo polemiche di bassa lega”.
Stuzzicati dai media, i due hanno sempre cercato di ribadire la reciproca stima, infatti Vasco ha definito Ligabue “un bel talentone” o “un fratello minore” e Ligabue, dal canto suo ha detto: “quando l’ho incontrato l’ho trovato una delle persone più simpatiche e divertenti, che dice cose giuste e civili”.
Altra polemica fu quella del 2011 quando sul profilo facebook di Vasco apparve il messaggio: “Caro Liga, quando avrai scritto anche tu quasi 200 canzoni e avrai pubblicato 16 album inediti potrai essere messo sul mio stesso piano. Devi mangiare ancora un po’ di polenta prima di poterti confrontare con me”. L’ufficio stampa di Vasco smentì immediatamente la paternità di quel post e tempo dopo, interrogato su un possibile duetto con il rocker di Zocca, Ligabue rispose: “Me lo chiedono dai tempi del mio primo stadio. Siamo persone diverse, con vite, caratteri, pubblici, intenzioni, età anagrafica e carriera diverse. E poi ci vorrebbero condizioni speciali che il continuo parlare di competizione non aiuta. Mi è spiaciuto vedere quello che lui ha scritto su Facebook. È evidente che lui lo vive come duello, io no”.
Insomma, forse non sapremo mai se le dichiarazioni siano state “ingigantite” dai media né forse sapremo mai ciò che realmente Vasco e Liga pensano l’uno dell’altro. Ma ciò che è fuori dubbio è che si tratta di due grandi protagonisti della musica italiana e si dovrebbe soltanto lasciar parlare le loro splendide canzoni piuttosto che alimentare futili rivalità. Come ha dichiarato lo stesso Ligabue: “è una rivalità di cui hanno bisogno certi giornali e alcune frange estremiste di fan […]; ridurre la musica a una gara vuol dire semplicemente svilirla”.
Anche perché, come ha detto Vasco: “il migliore è nelle orecchie e nell’anima di chi ascolta!”
Alessia Di Nardo