Per i non addetti ai lavori, può sembrare che il marketing abbia una storia relativamente breve in quanto arrivato sulla bocca di tutti solo negli ultimi anni. In realtà questa disciplina ha una storia abbastanza datata perché sin dallo sviluppo della memoria consapevole dell’uomo esistono esempi di marketing, difatti già ai tempi dei romani si sviluppavano i primi esperimenti. Nella pratica di tutti i giorni il marketing si è affermato tra la fine del seicento e l’inizio del settecento con l’avvento delle tecniche di stampa. A differenza della sua lunga storia, il corso di memoria ha invece avuto approfondimenti importanti negli ultimi anni. Questi corsi possono essere utili per diversi scopi: dall’assimilare gran parte delle informazioni solo scrivendole, all’acquisizione delle stesse con ricordo a lungo termine.
Vi è capitato qualche volta di presentarvi ad una persona e subito dopo averle stretto la mano, aver dimenticato il suo nome? Ecco, accade perché il cervello in quel momento è impegnato nella conversazione con la persona stessa e quindi influenzato dallo scambio di dati, di informazioni, dando meno importanza ad una informazione relativamente insignificante in quel momento come il nome. Una tecnica che spesso viene utilizzata in casi del genere è ripetere subito dopo essersi presentato, il nome della persona che si ha di fronte. In questo modo il cervello viene forzato a ricordare questa nuova informazione.
Il ricordo, in senso esteso del termine, viene utilizzato come tecnica anche in ambito pubblicitario: il connubio tra tecniche di marketing ed importanza della memoria si è esteso, soprattutto con l’utilizzo di nuove tecnologie e device come pc e smartphone, e molti sono gli studi su come la memoria influenza il customer journey. Il ruolo della memoria nella riconoscibilità di un brand, un marchio famoso oppure in fase di lancio è quindi fondamentale nel marketing, ed ecco che nascono nuove tecniche che influenzano il posizionamento nella memoria dell’utente. L’obiettivo del posizionamento è creare una visione unica, che generi valore e preferenze agli occhi, anzi alla mente, del cliente. Con lo sviluppo del marketing digitale è inoltre possibile tracciare le ricerche degli utenti e capire come e perché sono arrivati sul sito di un determinato brand per poi magari acquistare. In generale, possiamo suddividere gli aspetti fondamentali della memorizzazione in due macro-categorie: memoria esplicita e memoria implicita.
Le differenze principali sono le seguenti: la memoria esplicita ricorda e verbalizza in maniera consapevole, mentre la memoria implicita immagazzina informazioni inconsciamente, attraverso le sensazioni e le emozioni suscitate ad esempio da un determinato spot pubblicitario.
Sfruttare la memoria per fidelizzare il cliente è quindi un lavoro complesso che richiede tempo, studio e raccolta di risultati. Questo determinato campo applicato alla pubblicità prende il nome di neuromarketing.
Vediamo ora come si può sfruttare la memoria affinché il cliente si ricordi del marchio: sicuramente il lato pratico riguarda lo sviluppo dell’offerta che può attrarre nuovi visitatori, cioè fornire servizi o prodotti unici nel loro genere. Il cliente infatti è sempre alla ricerca del miglior risultato con il minimo sforzo. Occorre poi creare una identità visiva forte nel settore attraverso colori, forme e simboli che siano sempre attraenti e riconoscibili. Inoltre, creare un logo ed un marchio originali, memorabili e facili da ricordare aiuta molto, così come sviluppare un tono di voce sempre autentico ed adatto al pubblico di riferimento.
Date per certe queste informazioni, è chiaro che occorre una attività a 360 gradi che comprenda tutti gli aspetti dell’identità aziendale. Solo in questo modo sarà possibile sfruttare la memoria per rafforzare il rapporto con i clienti.
Comunicato Stampa