Mentre cresce l’attesa per la conclusione dei processi relativi alle inchieste “Biopower 1” e “Biopower 2”, spunta un sentenza della Corte di Cassazione in cui i giudici scrivono di ritenere il magliocchiano Franco D’Alonzo socialmente pericoloso

Mentre cresce l’attesa per la conclusione dei processi relativi alle inchieste “Biopower 1” e “Biopower 2”, spunta un sentenza della Corte di Cassazione in cui i giudici scrivono di ritenere il magliocchiano Franco D’Alonzo socialmente pericoloso

PIGNATARO M. –  Cresce l’attesa a Pignataro Maggiore per la conclusione dei due processi nati dalle inchieste della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere conosciute come “Biopower1”(del 2009) e “Biopower2”(del 2010), le cui prossime udienze sono state fissate rispettivamente per il 12 gennaio e per il 10 febbraio 2016. Processi seguiti con grande attenzione dall’opinione pubblica perché vi sono coinvolti esponenti politici locali, tra i quali l’ex vicepresidente del Consiglio comunale Francesco D’Alonzo detto “Franco”, che in entrambe le occasioni fu arrestato (domiciliari) per gravi reati contro la pubblica amministrazione. Processi nei quali, tra l’altro, il Comune di Pignataro Maggiore si è costituito parte civile assistito dall’avvocato Luciano Polizzi.

Alla luce della risonanza che hanno avuto e continuano ad avere le due vicende, secondo l’accusa a vario titolo di corruzione (“Biopower1”) e di turbativa d’asta, truffa e falso ideologico (“Biopower2”), siamo certi che i nostri pochi ma affezionati utenti saranno interessati a leggere, relativamente alla fase cautelare di “Biopower2”, una sentenza della seconda sezione penale della Corte di Cassazione emessa a seguito di un ricorso del magliocchiano di ferro Franco D’Alonzo, che era ed è uno dei più fedeli seguaci dell’ex sindaco di Pignataro Maggiore Giorgio Magliocca. Si tratta della sentenza numero19539 inesito all’udienza del 25 febbraio 2011, un documento che riveste un grande interesse perché i giudici della Cassazione mettono nero su bianco di ritenere Franco D’Alonzo socialmente pericoloso. Una “pericolosità sociale dimostrata, in ragione del coinvolgimento in altre inchieste, circostanza che implicitamente rappresenta una concreta valutazione prognostica negativa in ordine alla concessione del benefico della sospensione condizionale della pena”.

Pubblichiamo in coda a questo articolo la citata sentenza numero 19539 con la quale la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di Franco D’Alonzo e, inoltre, lo ha condannato al pagamento delle spese processuali.

Corte di Cassazione – Franco D’Alonzo

Rassegna Stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

Commenta con Facebook