Mercoledì 13 gennaio: Carlo Buccirosso in “Il divorzio dei compromessi sposi”, al Teatro Ricciardi di Capua

Mercoledì 13 gennaio: Carlo Buccirosso in “Il divorzio dei compromessi sposi”, al Teatro Ricciardi di Capua

CAPUA – Mercoledì 13 gennaio, ore 21.00 al Teatro Ricciardi di Capua, l’Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro presenta Carlo Buccirosso in Il divorzio dei compromessi sposi, liberamente tratto dal romanzo di Alessandro Manzoni, scritto e diretto da Carlo Buccirosso, con Rosalia Porcaro e Gino Monteleone, Nunzia Schiano e Antonio Pennarella, Peppe Miale, Claudiafederica Petrella, Giordano Bassetti, Giuseppe Ansaldi

ensemble  Alessandra Calamassi, Elvira Zingone, Alessia Cutigni, Alessia Di Maio, Sergio Cunto, Mauro De Palma, Matteo Tugnoli, Giancarlo Grosso.

musiche Diego Perris
luci Francesco Adinolfi
coreografie Rita Pivano
scene Gilda Cerullo
costumi Maria Pennacchio
direzione musicale Gabriella De Carlo
aiuto regia Martina Parisi
foto Gilda Valenza
parrucche Anna Maria Sorrentino

Don Rodrigo, usuraio dell’entroterra campano, emigrato sulle rive del lago di Como con i propri scagnozzi, per tentare di rivitalizzare la propria attività finanziaria minata ormai dalla crisi crescente e dalla concorrenza di similari organizzazioni locali, si invaghisce di Lucia Mondella, futura sposa di Renzo Tramaglino, giovani di modeste famiglie contadine irrimediabilmente compromesse dai legami di usura intrapresi col suddetto Rodrigo, a tal proposito fermamente deciso a sperimentare, loro malgrado, il primo caso di “separazione prematrimoniale, non consensuale, a tasso di interesse fisso”.

La storia, pur mantenendo per sommi capi lo sviluppo del noto romanzo manzoniano, trova nei caratteri dei singoli personaggi, da Perpetua ad Agnese, da Don Rodrigo a don Abbondio, dai Bravi all’Innominato, l’originale chiave di lettura satiro-farsesca, e nel linguaggio musicale degli stessi, attraverso canoni famose riadattate e riambientate in atmosfere e melodie seicentesche, la classica struttura della tradizionale operetta musicale!

L’uso poi di svariati dialetti, dal toscano al bergamasco, dal calabrese al napoletano, dall’emiliano al siculo, e la vorticosa girandola di numerosi personaggi minori, interpretati dai componenti del corpo di ballo, attraverso canzoni e coreografe, completano la struttura di uno spettacolo che trova i suoi innegabili punti di forza nella tradizione teatrale e nel divertimento della più classica delle satire popolari.

C.S.

 

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