SPARANISE – Riceviamo e pubblichiamo – Dopo anni di contenziosi giudiziari si torna a parlare del dipendente del Comune di Sparanise Salvatore D’Angelo, che continua a prestare servizio presso l’ufficio del Giudice di Pace di Pignataro Maggiore senza mai essere stato richiamato a svolgere le sue mansioni per l’Ente che gli paga regolarmente lo stipendio. A sollevare il caso è stato il consigliere comunale di opposizione Antonio Merola, capogruppo di Insime Per Sparanise, che in merito ha rivolto un’interrogazione al Sindaco Sorvillo che troverà risposta in occasione del prossimo consiglio comunale. Di seguito il testo integrale dell’interrogazione.“Lo scrivente dr. Antonio Merola, consigliere comunale, a norma delle disposizioni vigenti interroga la S. v. su quanto di seguito esposto e richiesto. Premesso che in data 5\8\2008 il tribunale di S.M. Capua Vetere depositò sentenza di assoluzione piena nei confronti della giunta Merola e della d.ssa Rebuzzi, procedimento acceso dal sig. D’Angelo Salvatore con numerosi esposti (17\91, 25\101 ,12\111,4\32 e dai quali, specificatamente quello del 17\91, si evince di altro esposto del dipendente depositato in Procura in data 27\6\97 per altra doglianza); Premesso che le stesse persone, funzionaria e capo del personale dell’epoca unitamente a tutta la giunta, in data 12\3\10 venivano nuovamente assolte con formula piena dalla Corte d’Appello di Napoli, e vale la pena di ricordare il passaggio che in sentenza interessa l’assessore Senese Giovanni, vice Sindaco e mio amico, deceduto nelle more del procedimento, e che recita testualmente: ai sensi dell’articolo 129.2cpp, la formula assolutoria va confermata anche per l’imputato Senese vista la palese insussistenza del fatto che gli era stato contestato prima del decesso; che nella prima sentenza assolutoria si legge “…deve osservarsi che la vicenda appare diversamente descritta sia nella documentazione acquisita sia nella stessa deposizione del D’Angelo…”; che nella stessa di cui al punto sopra si legge “…affermazioni dibattimentali dello stesso denunziante inducano a concludere per la insussistenza del fatto criminoso;” che lo stesso D’angelo, per mera informazione, nel procedimento acceso dai suoi esposti fu patrocinato dall’avv. Salvatore Piccolo di Luigi, oggi consigliere comunale ed ex suo assessore per ritiro delle deleghe assegnate da Lei nel 2009 e già candidato nel 2005 in qualità di sindaco; che fino ad oggi ancora non sono stati assunti provvedimenti; che all’epoca dei fatti il D’Angelo svolgeva, e questo lo si rammenta per onor di cronaca, liberamente e giustamente attività politica e per un certo periodo fu anche segretario del P.C.I. se non vado errato; che, piaccia o no, a norma di legge, il D’Angelo, denunciante la giunta e la funzionaria, era ed è dipendente di codesto Ente; che anche io, piaccia o no, sono contribuente di codesto comune che per anni non ha usufruito direttamente dell’opera del D’angelo, mancando di una unità regolarmente pagata, a giro ma in anticipo, dai contribuenti di questo comune; che le denunce del D’Angelo hanno arrecato, a parere dello scrivente danno di immagine grave ed irreparabile, non solo alle persone ma al comune di Sparanise per anni oggetto di attacchi giornalistici sulla vicenda; che comunque il danno, ingiustamente procurato agli Uomini della Giunta e alla Funzionaria è di valore morale e materiale non misurabile, figurarsi quello procurato ingiustamente ai nostri figli e alle nostre mogli; che la posizione è ormai cristallizzata in una sentenza definitiva e che le stesse ritengo siano in vs possesso e dalle quali potrete avere spunti per risposte e provvedimenti. Chiede quale sia la posizione attuale della giunta in merito alla posizione del D’Angelo, così come definita nel corpo delle sentenze. Quale provvedimento, anche disciplinare ha inteso prendere nei confronti del denunciante dipendente del comune di Sparante. Per quale motivo ancora lo stesso non sia stato richiamato onde poter mettere i contribuenti di codesto comune a godere del lavoro del dipendente. Per quale motivo non ha ritenuto di dover tutelare l’immagine del comune dal danno prodotto e cosa intenda fare a tutela dell’onorabilità della Città di Sparante. Quanto ci è costata l’assenza del D’Angelo in termini di lavoro straordinario e di progetti dovuti alla sua assenza per lavoro svolto da altri dipendenti e se corrisponde a verità che tale cifra ammonti ad oltre centomila euro, a cui vanno aggiunti i danni di immagine, morali e quanto altro si ravvedesse. Il motivo per cui non sono state assunte iniziative certificate in merito alla vicenda D’Angelo, denunciante e difeso dal vs ex- assessore. Voglio fermarmi, rammentando la correttezza amministrativa sancita dalle sentenze e sporcata da esposti e denunce che hanno perseguitato principalmente le nostre famiglie e l’immagine di un paese, e ricordando che alla chiusura della vicenda giudiziaria nessuno ha ritenuto di dover chiedere, da uomo, né perdono né scusa, cose dovute almeno ad un Uomo nel frattempo deceduto, senza avere la certezza di essere un galantuomo immacolato anche per i Giudici oltre che per la gente onesta di questo paese. È questione di stile e di civiltà…”.