Morte di Pietro Mercone, gli inquirenti seguono tutte le piste. Gli amici: Temeva per la sua vita. Ieri i funerali

Morte di Pietro Mercone, gli inquirenti seguono tutte le piste. Gli amici: Temeva per la sua vita. Ieri i funerali

PIGNATARO M. – Si sono svolti nella giornata di ieri (4 settembre) i funerali di Pietro Mercone, il trentaseienne trovato morto su un fondo in località Demanio – Masseria Grande. Le esequie hanno avuto luogo nel pomeriggio, nella Chiesa Madre di piazza Umberto I a Pignataro Maggiore. Intanto, dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore Michele Caroppoli, emergono ulteriori dettagli. Secondo alcuni amici, pochi giorni prima di scomparire, l’uomo avrebbe confessato di temere per la sua vita. Tale confidenza è stata acquisita dagli investigatori per cercare di mettere ogni tessera al posto giusto nel mosaico delle indagini sulla sua morte.

In attesa di nuovi elementi, è confermato che sul cadavere di Mercone non sarebbero stati riscontrati segni evidenti di violenza né ferite di arma da fuoco né di armi da taglio. Non si esclude, però, che la morte potrebbe essere stata indotta attraverso metodi meno “invasivi”. L’avanzato stato di decomposizione del cadavere (l’uomo potrebbe essere morto non da 3 o 4 giorni, come si era ipotizzato, ma da circa due settimane), tuttavia, non ha facilitato il lavoro degli inquirenti. Per avere un quadro completo della situazione, in queste ore i carabinieri della stazione di Calvi Risorta stanno interrogando amici e parenti di Mercone, per cercare di ricostruire gli ultimi giorni di vita dell’uomo e i suoi ultimi incontri.

Red. cro.

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