Il romanzo di Michele Catozzi, “Muro di nebbia” (TEA, 336 pagine, 15 Euro), racconta – come recita il sottotitolo – “Un’indagine del commissario Aldani”, alle prese con un serial killer a Venezia. La trama: un triste risveglio attende Venezia e il commissario Nicola Aldani: una studentessa di Ca’ Foscari viene trovata uccisa in una calle; e, come se questo non bastasse, le modalità dell’omicidio lasciano credere che potrebbe non trattarsi di un caso isolato. Forti pressioni incombono fin da subito su Aldani e la sua squadra: tutti vogliono che il colpevole – il mostro di Venezia, come lo ha definito la stampa – venga fermato prima che possa colpire ancora. Le indagini però sembrano avvolte dalla stessa nebbia che grava persistente sulla città, e faticano a trovare una pista concreta. La risonanza mediatica del caso, alimentata da un noto psichiatra con manie di protagonismo, spinge allora le autorità ad allargare la compagine investigativa. Giunge così da Roma un sostegno inaspettato, quantomeno da Aldani: un’agente dell’Unità di analisi del crimine violento, la commissaria Dalia Santoro. Aldani non può permettere che il nuovo arrivo porti scompiglio negli equilibri della sua consolidata squadra né nelle sue radicate abitudini, d’altra parte ha bisogno di tutto l’aiuto possibile; dopo pochi giorni, infatti, viene ritrovato il corpo di un’altra ragazza.
Ecco un assaggio della scrittura di Michele Catozzi: “Un manipolo di sagome indistinte si muoveva attorno al cadavere con un bisbiglìo misurato che la fitta nebbia subito riassorbiva. Aveva da poco albeggiato e l’aria immobile rendeva più tangibile il gravare della foschia che ristagnava densa sull’acqua annullando i confini tra riva e canale. Discosto dagli altri, per quanto gli permettesse il luogo, il commissario Nicola Aldani lanciò una lunga occhiata al corpo della ragazza adagiato sui masegni di un sotoportego senza uscita in riva al Canal Grande, accessibile soltanto da una stretta calle”.
L’autore, Michele Catozzi, è nato a Venezia (a Mestre, per la precisione) nel 1960 e ha vissuto a lungo in Veneto; ha passato molti anni a Treviso, dove si è occupato di editoria e giornalismo. Dopo aver scritto diversi racconti, pubblicati in antologie e riviste, ha vinto l’edizione 2014 del torneo letterario IoScrittore con “Acqua morta”, il primo romanzo della serie che vede come protagonista il commissario Nicola Aldani, apparso in TEA, a cui è seguito “Laguna nera”.
Red. Cro.