NAPOLI – Bisognava vincere e si è vinto. La vittoria è stata però di quelle nette, convincenti, che hanno mostrato un gran bel Napoli visto in poche altre occasioni durante questa stagione. In un anno di transizione come è quello che stiamo vivendo, con circa la metà dell’undici titolare cambiato e con un modulo del tutto diverso da quello adoperato fino all’anno scorso, è rincuorante vedere la formazione riuscire a giocare in questo modo. Quest’anno era già capitato ma ultimamente quella squadra sembrava essere scomparsa. Adesso potrebbe essere tornata, in un momento delicato della stagione, e gran parte del merito per il Napoli visto ieri, credo, sia solo di Benitez. Don Rafè ha sempre insistito sul 4 2 3 1 e su un determinato tipo di gioco perchè, da allenatore navigato qual è, sa bene che solo in questo modo si può acquisire un’identità precisa, sintomo di mentalità vincente, la cui mancanza è stata il vero limite degli azzurri negli ultimi anni, al di là dei difetti della rosa/delle rose che potrebbero essere risolti attraverso un mercato mirato e oculato, aspetto tra l’altro di cui la società si è dimostrata già capace in questi anni. Lasciatemi pensare che quanto successo ieri sia stato possibile, tuttavia, anche grazie all’epifania al San Paolo di colui che per lungo tempo ne è stato il Re. Nel momento esatto in cui Diego Maradona si accomodava in tribuna, al fianco del Presidente De Laurentiis, il pipita Higuain insaccava il dua a zero e dopo soli pochi minuti dal suo arrivo, mentre tutto lo stadio invocava il suo nome, si concretizzava la terza rete che annichiliva la Roma. Magia di un atleta che per Napoli è stato molto di più che un semplice calciatore.
Il Napoli batte quindi la Roma 3 a 0 con una prova eccellente e si qualifica per la finale di Coppa Italia. I giallorossi, purtroppo per loro, sprecano le occasioni avute ad inizio match e cadono poi sotto i colpi di Hamsik e compagni. Un ruolo importante in questa gara che il Napoli controlla fin dall’inizio lo giocano proprio le due palle goal che i capitolini non concretizzano nella prima metà del primo tempo. Benitez manda in campo Reina, Maggio, Fernandez, Albiol, Ghoulam, Jorginho, Inler, Callejon, Hamsik, Mertens ed Higuain a disegnare il consueto 4 2 3 1. Garcia risponde con un 4 3 3 caratterizzato da alcune novità. Gli undici titolari sono De Sanctis, Torosidis, Castan, Benatia, Bastos, De Rossi, Pjanic, Strootman, Gervinho, Destro e Ljajic. Fin dal fischo iniziale del signor Rocchi, i padroni di casa pressano alto e controllano il gioco. Le migliori occasioni capitano però agli ospiti. Dopo appena 120 secondi di gioco Ljiajc si invola sulla sinistra e mette al centro. Reina è spettacolare nel respingere il tentativo in scivolata di Destro in uscita bassa. Il Napoli continua a gestire il gioco ma non riesce a rendersi pericoloso. Al 15′ Mertens intercetta palla a centrocampo e si invola verso la porta avversaria. Benatia lo falcia e viene ammonito. Al 22′ ci prova Hamsik da lontano ma senza fortuna. Passano due minuti e la Roma ha una doppia chance. Il solito Ljiajc serve Gervinho che di piatto calcia a botta sicura. Il tiro è respinto da Maggio e finisce sui piedi di Pjanic che, da buona posizione, tira alto. Si arriva così al 32′ quando il Napoli raccoglie i frutti del suo predominio nella gestione del pallone. Scambio Hamsik Maggio che permette all’esterno vicentino di crossare. L’assist è perfetto e Callejon non deve fare altro che appoggiare il pallone in rete. 1 a 0 e San Paolo che si trasforma in una boglia dantesca, anche per via dei fumi dei petardi lanciati verso il settore ospiti. Passano appena tre minuti e gli azzurri potrebbero raddoppiare. Hamsik prova a sorprendere De Sanctis con un pregevole pallonetto dalla tre quarti. Il pallone finisce alto. La prima frazione di gioco si chiude con una sfuriata di Gervinho che crea solo apprensione e null’altro.
I secondi 45 minuti di gioco si aprono con l’arrivo del Pibe de Oro in tribuna. Per Diego non c’è nemmeno il tempo di sedersi che Higuain e Callejon confezionano una palla goal sventata da De Sanctis. Dal conseguente calcio d’angolo, il pipita insacca di testa la rete del 2 a 0. Siamo appena al 48′ ma la finale di Coppa Italia sembra sempre più vicina. E in quel San Paolo diventato un tempio in cui si sta rendendo omaggio alla sua principale divinità si concretizza anche il 3 a 0. 51′, Mertens verticalizza perfettamente per Jorginho. L’italo-brasiliano è bravo a superare l’estremo difensore giallorosso con un tocco morbido. La Roma è stordita ma avrebbe l’occasione per riaprire la partita al 60′ con Destro. Il giovane attaccante però la spreca. Il Napoli amministra e appena può si rende pericoloso. Al 72′ è un tiro di Hamsik ad uscire di pochissimo. Due minuti dopo è ancora Destro a fallire un’occasione d’oro. A mettere la parola fine alla gara è Strootman. Il centrocampista giallorosso, al 78′, commette fallo su Callejon e applaude ironicamente al’arbitro. Si becca così secondo giallo e rosso in pochi secondi, lasciando la Roma in 10 e chiudendo di fatto la partita. Al 92′ il signor Rocchi fischia la fine e il San Paolo può festeggiare. A maggio, all’Olimpico di Roma, si affronterà la Fiorentina. Adesso testa al campionato e al prossimo incontro, in programma domenica contro il Sassuolo. Vietato lasciare altri punti per strada.
Vincenzo Cocozza