PASTORANO/SPARANISE – Capita in Regione Campania e succede nei giorni del terrore per la pandemia del Coronavirus che sta contagiando ogni continente, svuotando città e vite di mezzo mondo. Evidentemente, a palazzo Santa Lucia ci devono essere persone immuni alla diffusione del pericolosissimo morbo. Di sicuro, sono già provvisti di potenti anticorpi gli imprenditori che ultimamente hanno sfidato le quarantene e i pericoli connessi alla drammatica situazione sanitaria, per raggiungere i palazzi governativi campani e ottenere l’autorizzazione a costruire impianti per il trattamento dei rifiuti in provincia di Caserta. Come dire: una volta passata la terribile ondata del Covid19, non toglieremo le mascherine, perché arriveranno nuovi impianti, soprattutto nell’alto casertano. Il 13 febbraio scorso, infatti, è stata autorizzata la realizzazione di un impianto per la produzione di ammendanti agricoli da rifiuti, proprio nella zona già devastata dalla enorme discarica chimica “ex Pozzi”, sui tenimenti di Sparanise e Calvi Risorta. Il progetto, in data 13 febbraio 2020, è stato approvato con alcune prescrizioni e la Regione Campania ha dato il proprio assenso, in attesa di altri pareri definitivi di competenza, alla Garden srl che ha come responsabile tecnico il chiacchieratissimo Luciano Sorbo. Secondo le ricostruzioni delle vicende che hanno preceduto il rilascio di questa autorizzazione, alla Garden dei Sorbo sarebbero stati concessi (ancora da capire con chiarezza in che termini) dei terreni in area ex Pozzi, comprati da una società che si chiama “Astecom srl” della famiglia Vitale, proprio di Sparanise.
E, a questo punto, inizia la fase più interessante degli ultimi anni di storia imprenditoriale di un piccolo centro della provincia casertana perché, come in Giappone, dove la quasi totalità delle imprese è marcata Toyota, a Sparanise è nata la turboimprenditoria, stretta nelle mani di una sola famiglia. Non un nucleo allargato di parenti ma, semplicemente, mamma, padre e figli che gestiscono tantissime attività dislocate a Sparanise e in altre cittadine.
Dal caffè ai terreni per costruire impianti per lo smaltimento rifiuti, dalla ristorazione alla compravendita di grandi immobili, nella piccola Sparanise tutto gira intorno al vastissimo ventaglio di attività della famiglia Vitale. Basta poco per imbattersi in uno dei tanti business degli imprenditori locali che, attraverso la società madre Astecom srl, hanno messo in piedi un impero di floridi affari diversificati.
La prima e vivacissima attività della famiglia Vitale è un resort con tanto di piscina e bungalow, spazi per feste da centinaia di invitati e strutture per fastose cerimonie. Si chiama La Quercia e, nonostante la mole di attività e una struttura che ormai si è allargata fino a diventare quasi un villaggio alle porte di Sparanise, ha un capitale sociale di “soli” trentamila euro e una composizione societaria che vede Raffaele Vitale come socio di maggioranza, consociato con Pasquale Vitale, Gianluca Vitale e Diana Anna Carbone, questi tutti soci minoritari. La Carbone è la madre dei giovani imprenditori Vitale e, de facto, coordinatrice del front office della grande struttura La Quercia. Raffaele e Pasquale Vitale risultano essere i soli due membri della composizione nella società Astecom srl, l’impresa che si occupa di compravendita di immobili e terreni, anche attraverso aste giudiziarie.
Raffaele Vitale, socio maggioritario della società “Villa La Quercia” è anche il detentore del pacchetto maggioritario della “Astecom srl”. La società che si occupa, si legge dall’asset del Registro Imprese in data 18 febbraio 2020, anche di “assistenza in materia di acquisti, forniture e appalti in genere, consulenza e assistenza a supporto delle attività di partecipazione ad aste giudiziarie e gare”, è la stessa Astecom srl che risulta essere proprietaria di quel terreno nella zona industriale ex Pozzi di Sparanise. Un grande fondo edificabile, concesso alla “Garden srl”, intestata a Maria Grazia Sorbo, esponente della cordata imprenditoriale che annovera nei suoi posti dirigenziali anche Luciano Sorbo quale responsabile tecnico, finito agli arresti a settembre del 2016, nell’ambito di un’operazione condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, costretto, in altra occasione, ai domiciliari nel 2017 per aver gonfiato le pesate di rifiuti nei suoi impianti, tra il 2013 e il 2014, per ottenere pagamenti maggiorati dai comuni che si servivano della sua società, la Gesia.
Uno degli impianti gestiti dall’universo imprenditoriale dei Sorbo è quello di Pastorano in provincia di Caserta, quasi di fronte alla zona Pozzi, dove ci sono i terreni gestiti dalla “Astecom srl” dei Vitale. La struttura dei Sorbo, pubblicizzata attraverso gadget e calendari in bella mostra addirittura nella Prefettura di Caserta, come affermò un Consigliere Comunale della zona, è andata a fuoco alla fine di settembre 2018.
Sui terreni della “Astecom srl”, concessi forse in comodato tecnico alla “Garden srl” dei chiacchierati imprenditori Sorbo, sorgerà – quindi – un pericoloso impianto per trattare ammendanti, contenenti residui di sostanze chimiche per i lavori agricoli.
Se si ritorna ad analizzare il giro di partite iva che portano alla società “Villa La Quercia”, si arriva a un’altra sigla, la “New Quick Break srl” che rimanda a un grande locale, sorto da qualche anno. Si tratta di un ampio e accorsato lounge bar, proprio all’ingresso sud di Sparanise, il Gran Caffè Appia.
Nonostante la comunanza societaria tra “Villa La Quercia” e la “New Quick Break”, quest’ultima non presenta alcun nome riferibile alla famiglia Vitale-Carbone nella proprietà di azioni e quote. La “New Quick Break” è composta da un amministratore unico, Giovanni Canzaniello di Pastorano, un piccolo centro vicinissimo alla Sparanise dei Vitale, da Bianca Gagliardi, Francesca Apuca, Nunzia Cannavale e Maria Cristina Di Bennardo. La sigla Quick Break è anche il nome di un ristorante situato a Capodrise, a due passi dalla Reggia di Caserta. Risulta essere direttore del locale proprio Giovanni Canzaniello, amministratore di una società che si incontra, tracciando i documenti riferibili alla società “Villa La Quercia” dei Vitale e di Diana Anna Carbone. Secondo una ricostruzione, attraverso i documenti della Camera di Commercio, il resort La Quercia dei Vitale-Carbone e il Gran Caffè Appia sarebbero gestiti entrambi da Canzaniello, unico amministratore della “New Quick Break”, alla quale fanno capo le due strutture per ristorazione e somministrazione di cibo e bevande, nonché per lo svolgimento di grandi eventi e cerimonie. Ma, il grande resort La Quercia risulta essere gestito singolarmente da un’altra società, la “Villa La Quercia”, appunto. Insomma, una fitta rete societaria che si sviluppa in sigle e composizioni di azioni sempre più ampie, per la gestione capillare di ogni servizio. Nella gestione degli affari di questa holding nata a Sparanise, rivestirebbero un ruolo importante alcuni professionisti e avvocati della zona, spesso anche in funzione di mediazione per la gestione del grande patrimonio della famiglia Vitale-Carbone. Gli imprenditori di Sparanise, da qualche tempo, avrebbero anche esteso la capacità del loro bouquet di proprietà, acquistando un grande immobile nel centro di una città vicina. Una complessa e articolata macchina manageriale che tocca varie città della provincia, gestita da un solo nucleo familiare, proveniente da un paesino casertano che non conta più di cinquemila abitanti.
Insomma, che si voglia prendere un caffè o acquistare un terreno per realizzare impianti di smaltimento, che si cerchi un resort o un ristorante di qualità, o che si abbia voglia di fare un semplice bagno in piscina, tutto è gestito dalla stessa famiglia. I Vitale-Carbone. Di sicuro, vista la grande maestria nella diversificazione delle attività del cartello familiar-imprenditoriale di stanza a Sparanise, altre linee commerciali e nuovi servizi entreranno a far parte della galassia della famiglia. Una storia tutta da seguire.
Salvatore Minieri