Tra le figure più interessanti e anche controverse del Nuovo testamento, un posto particolare è ricoperto di sicuro dalla Maddalena, sulla cui vicenda umana sono state prodotte numerose narrazioni sia nei Vangeli canonici sia in quelli apocrifi.
Adriana Valerio nel suo libro “Maria Maddalena – Equivoci, storie, rappresentazioni” (casa editrice il Mulino, 127 pagine, 12 Euro) cerca di fare luce sulla sua figura andando a decostruire il lungo processo di alterazione e ridimensionamento che ha subito durante i secoli. La Maddalena, infatti, pare che nella realtà storica non sia stata la peccatrice pentita in cui si fondono bellezza sensuale e mortificazione del corpo; secondo alcuni scritti antichi era la discepola prediletta di Gesù di Nazareth, una donna saggia e autorevole, un’apostola che aveva seguito il Messia e contribuito alla predicazione del suo messaggio e alla diffusione all’interno delle prime comunità di cristiani.
La Maddalena, insieme a Maria, la madre di Gesù, è di sicuro la figura femminile più importante dei Vangeli: la troviamo sempre come prima nella lista dei nomi femminili forniti dagli evangelisti, è lei che “insieme ad altre donne” seguì il Cristo nelle sue predicazioni itineranti. Secondo l’evangelista Luca, “Maria, chiamata la Magdalena” era stata “liberata da sette demoni”, quindi con tutta probabilità era stata guarita da una malattia, da una infermità o comunque da una grave condizione di sofferenza, e questo l’aveva spinta a mettersi al seguito di Gesù attraverso nuove modalità relazionali che comportavano condivisione e partecipazione alla vita del gruppo dei discepoli.
E’ sempre lei ad essere presente e testimone della crocifissione di Gesù, della sepoltura e infine della scoperta del suo sepolcro vuoto, prima destinataria e annunciatrice della resurrezione.Nel Vangelo di Giovanni viene rappresentata come il tipo ideale di discepolo che vede, riconosce, testimonia e annuncia. Nell’incontro di fede con Gesù Risorto, diventa “apostola di Cristo” e da lui inviata ai discepoli, compreso Pietro, per annunciare l’evento pasquale del quale si fa testimone e garante. Ci troviamo in presenza di un vero e proprio mandato apostolico che le fa guadagnare il titolo di “apostola degli apostoli” presso i padri della Chiesa. Purtroppo la sua figura ha poi subito un radicale ridimensionamento: Paolo non la menziona tra i testimoni della risurrezione, nelle prime comunità cristiane che si iniziano a strutturare la funzione di apostolo diventa prerogativa esclusivamente maschile, l’esercizio missionario non viene riconosciuto né alle donne né alla Maddalena, la cui identità prenderà altre caratteristiche più consone ai modelli femminili di subalternità da proporre alle credenti. Adriana Valerio riflette sul “caso Maddalena” addentrandosi nelle pieghe della storia e delle arti, rimuovendo equivoci e manipolazioni; ritrovando, nel cuore del cristianesimo, i ruoli determinanti che le donne aspettano ancora di svolgere pur avendoli avuti fin dalle origini.
Massimiliano Palmesano