Il romanzo di Nanni Cristino, “Di notte arrivano i lupi” (Nero Press Edizioni, 270 pagine, 13 Euro), ha sicuramente tutti gli ingredienti per piacere agli appassionati del “giallo”. Ma ha qualche piacevole sfumatura in più, per raccogliere lettori anche tra chi non vuole rinchiudersi nel recinto della letteratura di genere. La trama: in una Torino assediata dal freddo, mentre un misterioso branco di lupi si avvicina sempre più alla città, Fosco Molinari, investigatore privato e contrabbassista jazz, trova nella neve una scarpa da donna, una Louboutin rossa. In una mansarda soprastante, quella sera, è stato ucciso un uomo e tutti gli indizi fanno pensare che l’assassina sia la proprietaria della calzatura. Ma come rintracciarla? Fosco, coinvolto nel caso dall’ispettore De Mari, dà subito il via alle sue indagini. Ben presto scoprirà che la vittima aveva una strana passione per il fetish e partecipava a sedute di psicoterapia di gruppo. L’investigatore si troverà di fronte a un caso molto più complesso di quello che aveva ipotizzato all’inizio e attingerà al sapere della dottoressa Claudia Falconeri, scavando nella psiche dei suoi pazienti, per arrivare alla verità.
Ecco un assaggio della scrittura di Nanni Cristino: “In mezzo alla piazza, infagottata in una giacca a vento, c’era una ragazza. Se ne stava lì, da sola, immobile, e fissava la neve. Dopo un paio di minuti se ne andò. Camminò via, imprimendo tracce profonde sulla coltre bianca. Quando fu lontana, Fosco si avvicinò. Era meglio controllare. Aveva appena imparato che certe donne, quando decidevano di scendere dai tacchi, lasciavano impronte di lupo”. E ancora: “Quando il lupo comparve sul pendio di fronte, Ascanio lo indicò a Fosco con il mento. Era grigio, enorme. Fermo sulle zampe, teneva il muso puntato verso la casa e pareva proprio che li stesse fissando. ‘Mi chiedo quanto ci metterà ancora a capirlo’ osservò Ascanio. ‘A capire che cosa?’ domandò Fosco. ‘Che non c’è niente di buono, per loro, nel nostro mondo. Che l’umanità fa schifo”.
L’autore, Nanni Cristino, è nato a Chieri (Torino). È insegnante di Lettere, ma nel tempo ha provato a fingersi anche giocatore di basket, chitarrista swing e mercante di vecchi giocattoli d’epoca. Ha scritto manuali scolastici di Storia per l’editrice DeAgostini, testi teatrali e ha pubblicato i romanzi “Gli ultimi abitanti del sottosuolo” (Alcheringa, 2013), “Sette Navi” (Parallelo45, 2017) e il giallo africano “Popobawa!” (LFA Publisher, 2017), finalista al premio letterario Giallo Garda nel 2018. Vive tra la provincia torinese, le vetture di seconda classe del Tgv e il Marais a Parigi, dove appena può si rifugia a scrivere e a bere pastis.
Red. Cro.