NAPOLI – In nessuno dei 29 Comuni sciolti per ‘infiltrazione mafiosa’ si andra’ al voto nella prossima tornata elettorale amministrativa: in tutti i casi la commissione straordinaria che sostituisce l’amministrazione comunale dovra’ proseguire la sua attivita’ anche dopo il mese di maggio. E’ uno degli aspetti evidenziati da Anci-Comunicare incrociando i dati del ministero dell’interno e delle Regioni a statuto speciale. Delle 29 amministrazioni che dovranno ancora attendere il rinnovo elettorale, la maggior parte si trova in Calabria (16 Comuni, 10 in provincia di Reggio); ma nell’elenco vi sono anche Bordighera e Ventimiglia (Imperia), amministrazioni ‘inquinate’ dalle ‘ndrine calabresi ‘trapiantate’ nel Ponente ligure; e Leini’, (To), dove l’azzeramento e’ stato deciso per le infiltrazioni delle cosche della ‘ndrangheta messe in luce dall’operazione Minotauro della Dda. Gli ultimi ‘scioglimenti per mafia’, decisi dal governo tra marzo ed aprile, hanno fermato l’indizione dei comizi elettorali in nove Comuni che avrebbero potuto recarsi alle urne gia’ in questa tornata, essendo gia’ commissariati per le dimissioni di sindaci e consiglieri.
Ma dove il Viminale aveva, nel frattempo, inviato le commissioni d’accesso agli atti amministrativi per accertare l’esistenza di collusioni fra politica locale ed organizzazioni criminali. Nello specifico la decisione presa il 23 marzo ha ‘stoppato’ la procedura elettorale a: Plati’ e Bova Marina in provincia di Reggio Calabria, Racalmuto (Agrigento), Salemi (Trapani), Pagani (Salerno) ed appunto Leini’. Mentre quella deliberata dal consiglio dei ministri lo scorso 6 aprile ha sospeso lo svolgimento delle elezioni nei centri casertani di Casal di Principe, Casapesenna e Castel Volturno, anch’essi nell’elenco dei municipi pronti a votare. Gli ultimi azzeramenti per infiltrazioni hanno interessato anche i Comuni di Gragnano (Na), Mileto (Vv) e Bagaladi (Rc), dove invece le amministrazioni comunali sarebbero andate a scadenza naturale rispettivamente nel 2014 e nel 2015.