PASTORANO – “Il Paese che Vorrei”, in merito alla nomina degli scrutatori per le prossime elezioni regionali, denuncia quella che definisce “la politica dei favoritismi”:
ABBIAMO ASSISTITO PER L’ENNESIMA VOLTA ALL’ESECUZIONE DELLA DEMOCRAZIA! La Maggioranza Consiliare aveva fatto intendere di seguire la via del sorteggio pubblico per la nomina degli scrutatori per la prossima tornata elettorale come da nostra richiesta ( NOI CHIEDEVAMO UN SORTEGGIO PUBBLICO CHE AVREBBE DOVUTO PRIVILEGIARE SOPRATTUTTO I GIOVANI DISOCCUPATI); ma qualcosa è andato storto!
Sembra, infatti, che il rappresentante del gruppo politico Tradizione e Sviluppo che siede tra i banchi della minoranza e rappresenta 750 elettori, dopo essere stato totalmente assente dalla vita amministrativa del paese, avrebbe “minacciato” il Sindaco e tutta la Maggioranza, perché convinto che il sorteggio sia illegale (circostanza questa assurda). Allora il Sindaco dal cuore d’oro ha voluto accontentare un pò tutti procedendo (ma non ne siamo certi, perché non conosciamo a che ora si sia compiuto questo atto antidemocratico) ad un sorteggio “interno” alla maggioranza ed alla presenza, forse, di nessuno, per poi presentarsi in commissione elettorale e comunicare i nomi estratti a sorte (3 nomi sono stati assegnati direttamente al consigliere rappresentante del gruppo Tradizione e Sviluppo in cambio forse di un suo assenso extracomunale – con esplicito riferimento alle elezioni del Consiglio Provinciale).
Saranno stati tutti d’accordo quelli della Maggioranza? (e nel frattempo aspettiamo un comunicato dal gruppo vicino al vice sindaco che i questi giorni ha manifestato sulle pagine online la sua contrarietà alla scelta nominativa!)
Ancora una volta ha vinto la politica dei favoritismi a Pastorano.Quello che più ci contraria (e vogliamo che tutti lo recepiscano) è che questa Maggioranza purtroppo non è in grado di cogliere semplici proposte “anticorruzione”, democratiche ed innovative.
Salutiamo e auguriamo un buon lavoro ai prossimi scrutatori e li rassicuriamo che il nostro gruppo non vuole con queste parole colpire loro .
Il paese che vorrei