ERCOLANO – Non saranno certo le minacce a fermarli ne’ le invettive ad intimorirli. Loro, i giovani volontari di ‘Radio Siani’, l’emittente web anticamorra che da due anni e mezzo trasmette da un appartamento confiscato al clan Birra a Ercolano, porteranno avanti l’impegno sociale nel solco tracciato dalla legalita’. E lo faranno stando in prima fila, dalla parte dello Stato. A poche ore da un brutto episodio. Ieri sera un sorvegliato speciale, ritenuto dai carabinieri vicino al clan Birra in lotta contro i rivali Ascione-Papale, li ha affrontati pronunciando frasi offensive. Ha varcato la soglia della Radio, al primo piano di uno stabile al corso Resina, e ha contestato le loro attivita’, mentre un suo conoscente provava a trascinarlo via. Attimi di panico, sconcerto, ma l’uomo e’ stato subito bloccato e arrestato dai carabinieri. Tutto e’ avvenuto mentre una scolaresca di Taranto era in visita alla Radio per conoscerne i progetti e le iniziative. Una pagina da cancellare, presto. Gia’ questa mattina un gruppo di giovani volontari era al lavoro, come sempre, nella redazione. ”Continueremo normalmente le nostre attivita’ – spiega in un comunicato Amalia De Simone, direttrice di Radio Siani – anzi, stiamo arricchendo il palinsesto con nuove trasmissioni che nascono da collaborazioni con professionisti e associazioni”. Interviene sulla vicenda e da’ la sua solidarieta’ Nino Daniele, presidente dell’Osservatorio sulla camorra e l’illegalita’ in Campania. Lui, ex sindaco di Ercolano, tre anni fa, ”battezzo”’ la Radio in una cerimonia pubblica con rappresentanti delle istituzioni e forze dell’ordine. Da sempre al fianco dei ragazzi, esprime ‘vicinanza’ e si dice sicuro che ”la citta’ non potra’ tornare indietro”. Tra i primi a portare solidarieta’, l’assessore comunale con delega alle Iniziative per la diffusione della cultura della legalita’, Ferdinando Pirone che dice: ”Ci costituiremo parte civile a processo contro questo gesto di intimidazione”. Tante le battaglie portate avanti dalla Radio dedicata a Giancarlo Siani, il cronista de ‘Il Mattino’ ucciso nel 1985 dalla camorra: il corteo nel novembre 2009, all’indomani del fermo dei sei presunti estorsori accusati di aver fatto esplodere un ordigno rudimentale contro un panetteria ‘colpevole’ di non voler pagare la tangente. E poi, gli incontri con don Tonino Palmese di ‘Libera’, i familiari delle vittime innocenti di camorra. Ancora, la marce in piazza con le scuole e i convegni pubblici con i magistrati della Direzione distrettuale antimafia. Da quella sede, e’ certo, la Radio continuera’ a gridare forte e chiaro il suo ‘no’ alla camorra.
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