Nuc, Ugci, Comune, Pro-Loco e “Casapulla Domani” insieme per una rivisitazione biografica

Nuc, Ugci, Comune, Pro-Loco e “Casapulla Domani” insieme per una rivisitazione biografica

CASAPULLA – Il vescovo Michele Natale (1751-1799) è certamente annoverato fra i cittadini illustri di Casapulla, soprattutto essendo legato il suo nome agli eventi – carichi di speranze, contraddizioni e martìri – che caratterizzarono la Rivoluzione napoletana del 1799. Infatti, a lui, nel paese natìo, è dedicata una strada, perpendicolare a Via P. Musone. La sua vicenda umana, religiosa e politica, tornerà domani, 13 dicembre, all’attenzione dei concittadini e degli appassionati di storia con un convegno, a libero ingresso, che avrà inizio alle ore 17 nella sala consiliare. “Fulgida ascesa e tragico destino del Vescovo Michele Natale”: denominata così la rivisitazione biografica che, in tutta evidenza, si preannuncia alquanto interessante. A promuovere l’iniziativa il sodalizio culturale Nuovo Umanesimo Casertano (Nuc) e l’Unione Giuristi Cattolici Italiani (Ugci) di Caserta, col patrocinio del Comune, della Pro-Loco e dell’associazione “Casapulla domani”. Al pubblico presente rivolgeranno indirizzi di saluto il sindaco Ferdinando Bosco, Alessandro Orlando e Michele Sarogni rispettivamente presidenti della Pro-Loco e di “Casapulla domani”, nonché Michele Falcone presidente onorario del Nuc. Introdurrà i lavori l’avvocato Gaetano Iannotta che guida entrambe le associazioni promotrici: sembra agevole pronosticare che il suo intervento comincerà a diradare le prime nebbie del velo di oblìo inevitabilmente sceso, dopo oltre duecento anni, sull’autentico profilo del prelato. Ma sarà l’intervento di rievocazione critica dello storico e saggista Mario Fabrizio ad affrontare in profondità gli accadimenti che si alternarono durante la breve vita di Michele Arcangelo Natale e, in particolar modo, nel triennio 1797-1799, cioè dalla consacrazione a vescovo  – poi assegnato, per volontà del re Ferdinando IV, alla diocesi di Vico Equense – fino alla sua condanna a morte eseguita per impiccagione il 20 agosto 1799 in Piazza del Mercato a Napoli.

Almeno due i nodi cruciali che prevedibilmente cattureranno i partecipanti al convegno: la militanza massonica del vescovo Natale e la sua effettiva paternità del “Catechismo repubblicano per l’istruzione del Popolo e la rovina de’ Tiranni” (di cui l’attrice Lucia Ferillo, nel corso del convegno, leggerà alcuni stralci). Si tratta di controversi aspetti che hanno impegnato vari studiosi: di qui una consistente bibliografia che però non sfocia in concordi interpretazioni. Tuttavia, pare ormai fuori discussione l’affiliazione alla Massoneria che, secondo Pasquale Matarazzo, dovrebbe risalire ai primissimi anni Ottanta, e superata dalle documentate ricerche di Arnaldo Di Benedetto e di Antonino Trombetta la convinzione degli storici Migliaccio, Jannelli e De Felice a parere dei quali il “Catechismo” fu davvero opera del vescovo Natale. Egli, in effetti, ne avrebbe soltanto curato la “ristampa napoletana”, dopo un’edizione (tuttora ritenuta incerta) a Milano ed una successiva acclarata pubblicazione nel 1797 a Venezia. In ogni caso, l’appuntamento di domani si proporrà come ulteriore importante contributo all’accertamento della chiarezza e della verità storica.

Raffaele Raimondo

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