Omicidio Noviello, lo Stato si costituirà parte civile nel processo con rito abbreviato davanti al Gup

NAPOLI – Associazioni Antiracket e lo Stato, rappresentato dall’ Avvocatura si sono costituiti stamattina parte civile nel processo con rito abbreviato davanti al Gup Isabella Iaselli del Tribunale di Napoli a carico dei presunti responsabili dell’omicidio di Domenico Noviello, l’ imprenditore di San Cipriano D’Aversa, ucciso il 16 maggio 2008 a Castel Volturno (Caserta). All’udienza erano presenti il Prefetto Elisabetta Belgiorno (Commissario straordinaria antiracket) ed il Sottosegretario all’Interno Carlo De Stefano, Silvana Fucito presidente del Coordinamento Napoletano delle Associazioni Antiracket, Tano Grasso presidente della FAI e Luigi Ferrucci, presidente dell’associazione ‘Domenico Noviello’ di Castel Volturno. Secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile di Caserta e della Dda, l’ imprenditore, titolare di una scuola guida, fu ucciso da Giuseppe Setola e dal suo gruppo di fuoco. Per l’ omicidio 11 persone sono state colpite da un’ ordinanza di arresto emessa dal gip di Napoli Marcella Suma. Tre i soggetti che hanno richiesto il rito abbreviato: gli imputati Davide Granato, Massimo Alfiero e Giovanni Bartolucci (difesi dagli avvocati Romolo Vignola, Angelo Raucci e Giovanni Zannini), per i quali il pm delle Dda di Napoli Alessandro Milita ha chiesto l’ergastolo; gli altri 8 saranno invece giudicati con rito ordinario. Noviello, nel 2001 denunci• un tentativo di estorsione ai suoi danni da parte del clan Bidognetti facendo condannare cinque persone, tra cui Francesco Cirillo, cugino di Alessandro detto ” ‘O sergente”, entrambi a giudizio per l’omicidio, e il pregiudicato Pasquale Morrone, morto per cause naturali. Noviello era stato messo sotto scorta, fino al 2003. “Da me non avranno mai un soldo perch‚ me li guadagno col sudore della mia fronte”, rispondeva a chi gli chiedeva di adeguarsi al comportamento di tutti gli altri imprenditori del territorio. Le due associazioni sono rappresentate in giudizio dall’avvocato Giovanni Zara. Le difese prenderanno la parola nell’udienza del 4 dicembre.

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