CALVI R. – È di qualche settimana fa, la richiesta che il Sindaco ha fatto pervenire al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri per il conferimento di un Encomio solenne ai militari dell’Arma che si sono contraddistinti nell’operazione Dedalo:
Illustre Comandante Generale,
chi Le scrive è il Sindaco di Calvi Risorta, cittadina del Casertano, situata sulla via Casilina, a pochi chilometri da Capua. Nei pressi del centro moderno sorgono i resti della città ausone-romana di Cales, straordinario luogo di memorie storiche archeologiche. Posta ai piedi delle montagne che segnano verso nord il limite della pianura campana, l’antica Cales fu un importante centro per il controllo delle vie di accesso al Lazio e al Sannio, definita urbs egregia da Strabone e civitas magna da Cicerone e Polibio.
La città antica, che prima della conquista romana (334 a.C.) era già un importante centro degli Ausoni/Aurunci, occupa un pianoro tufaceo di circa64 ettari, delimitato da due corsi d’acqua (Rio dei Lanzi e Rio Pezzasecca).
Le conoscenze sul sito preromano derivano principalmente dalle necropoli, con ricchissimi funerari che partono dal VII secolo a.C., e dai luoghi di culto, che hanno restituito stipi votive con numerosi ex voto.
L’impianto della colonia romana è ben definito dalla presenza di un circuito murario in opera quadrata, tuttora in gran parte conservato, entro cui si aprivano sei porte. A metà del pianoro corre longitudinalmente il decumano massimo (via Forma), su cui prospettano vari edifici (tabernae e domus) conservati per buona parte dell’elevato. All’interno del circuito murario vi sono monumenti pubblici di rilevante interesse di età tardo-repubblicana ed imperiale, come il teatro, l’anfiteatro, due complessi termali e un tempio. La principale arteria di collegamento della città con il territorio era la via Latina che, a nord-ovest, si dirigeva verso Teanum e, a sud-est, verso Casilinum e Capua.
Il sito, in anni recenti, è stato oggetto di interventi di scavo sia nell’area del teatro che sull’arce della città, dove insistono la Cattedrale romanica, il Castello aragonese e il Seminario Diocesano, importanti testimonianze di età medioevale, rinascimentale e settecentesca. Il pianoro su cui insiste la città antica è oggi percorribile in tutta la sua estensione attraverso strade vicinali che consentono di apprezzare, oltre alle evidenze archeologiche, anche gli aspetti naturalistici e ambientali del sito.
Tutto questo straordinario patrimonio di storia, cultura e bellezza, è stato nel corso degli anni costantemente esposto al rischio di scavatori clandestini, personaggi senza scrupolo, che hanno depredato numerose tombe e deturpato i monumenti. Nel contrastare questa azione criminosa si sono distinti, oltre ovviamente al personale della Soprintendenza Archeologica, quotidianamente presente sul territorio, anche i Carabinieri della locale Stazione di Calvi Risorta. Al riguardo, in qualità di Primo Cittadino, mi preme segnalare la brillante operazione messa a segno dai militari citati, unitamente a quelli del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Tale operazione ha consentito, dopo lunghe e pazienti indagini, di identificare e sgominare, partendo dal territorio caleno, una pericolosa organizzazione criminale dedita allo scavo clandestino e all’illecito traffico internazionale di reperti provenienti dai più importanti giacimenti archeologici della Campania. Sono stati effettuati 19 arresti nelle province di Caserta, Napoli, Salerno, Frosinone e Latina e recuperati oltre 1.500 reperti archeologici di diversa natura, provenienza e datazione, nonché numerosi reperti contraffatti per un valore complessivo di un milione e 600.000 euro: una brillante operazione che mette a segno un duro colpo alla criminalità organizzata e che può essere una spinta affinchè vengano attuate tutte le strategie necessarie per tutelare i nostri beni ed evitare che episodi del genere si ripetano.
Come Sindaco del Comune di Calvi Risorta ho espresso pubblicamente un ringraziamento alle Forze dell’ordine per l’abnegazione che da sempre contraddistingue i Carabinieri, con particolare riferimento alle seguenti persone:
- Capitano GIOVANNI DE RISI, Comandante Compagnia Carabinieri di Capua;
- Maresciallo M.A. MASSIMO PETROSINO, Comandante della Stazione Carabinieri di Calvi Risorta;
- Maresciallo Capo ROSARIO MONACO, Vice Comandante della Stazione Carabinieri di Calvi Risorta;
- Appuntato Scelto PASQUALE MAGLIETTA;
- Appuntato Scelto DOMENICO VENTRONE.
Da anni i militari citati stanno lavorando alacremente per difendere il nostro territorio dalla malavita, anche quando questa aggredisce il nostro patrimonio culturale. Dobbiamo essere profondamente grati a questi Carabinieri, che grazie alla loro preziosa, costante, attenta attività di investigazione e controllo ci consentono di proteggere non solo il nostro straordinario patrimonio culturale, ma anche la radice stessa della nostra identità storica.
Per questo motivo, illustre Comandante Generale, mi permetto di chiederLe di conferire ai Carabinieri sopra citati l’Encomio Solenne, come attestazione di merito per essersi particolarmente contraddistinti nell’azione di contrasto alle organizzazioni criminali che attentano al patrimonio culturale del nostro Paese. Infatti, vedersi derubare del passato più glorioso, è un’offesa non solo per Calvi Risorta, ma per l’intero sistema culturale e civile della Nazione.
Sono fiducioso che quanto richiesto possa trovare un positivo riscontro da parte Sua e, in attesa delle determinazioni che Lei vorrà assumere, Le invio i miei più cordiali saluti.
Il Sindaco del comune di Calvi Risorta
Dott. Giovanni Marrocco