NAPOLI – Silvio Berlusconi fu l’ “istigatore prima e l’autore materiale poi” dell’ ‘Operazione Libertà: una strategia tesa a portare al centrodestra “il maggior numero di senatori tra quelli che avevano votato la fiducia” a Prodi, a partire da Sergio De Gregorio, che venne per questo ‘retribuito’ con 3 milioni di euro complessivi. Lo scrivono i pm di Napoli nella richiesta di autorizzazione “a svolgere perquisizioni locali e ad acquisire tabulati” telefonici nei confronti dell’ex premier, inviata alla Camera.
La ‘confessione’ di De Gregorio Š contenuta in tre interrogatori fatti con i magistrati di Napoli il 28 e 29 dicembre scorsi e il 7 gennaio di quest’anno e riportati nella richiesta di autorizzazione inviata dalla procura alla Camera. “Per rispetto che devo alle vostre persone e alla mia scelta collaborativa – mette a verbale il senatore rivolgendosi ai pm Curcio e Milita – confermo tutto quanto detto precedentemente ma ho necessità di apportare chiarimenti…”, a partire “dalla vicenda relativa al mio ruolo al servizio del presidente Berlusconi…avendo io partecipato a quella cosiddetta operazione libertà che era indirizzata a ribaltare il governo Prodi, nella quale e per la quale io ricevetti dei finanziamenti, parte in contanti, che avrebbero dovuto supportare la forza del mio movimento politico per darmi la possibilità di essere anche forte nelle scelte che avrei fatto”. De Gregorio, dopo aver ricordato che i rapporti numerici tra maggioranza e opposizione al Senato erano di 158 a 156, aggiunge che “ci• faceva ovviamente immaginare la possibilità di ribaltare gli elementi numerici e ricordo bene che già dopo il voto che mi vide eletto presidente della Commissione Difesa, discussi a palazzo Grazioli con Berlusconi di una strategia di sabotaggio, della quale mi intesto tutta la responsabilità.