Scontro tra le associazioni per la gestione dell’Antica Cales dopo la riunione a Roma con il Ministro Franceschini

Scontro tra le associazioni per la gestione dell’Antica Cales dopo la riunione a Roma con il Ministro Franceschini

CALVI R. – E’ del giorno 16 dicembre scorso la notizia di un incontro tenutosi al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo a Roma per la presentazione dell’iniziativa “Verso il Bando Cultura”, promossa dalla Fondazione CON IL SUD per favorire l’uso “comune” dei beni culturali nelle regioni meridionali e creare opportunità di sviluppo.

L’iniziativa nasce nell’ambito della prima fase del nuovo Bando Cultura promosso dalla FONDAZIONE CON IL SUD che ha interessato i proprietari degli immobili di rilevanza storico-artistica e culturale. I beni che saranno selezionati potranno accedere alla seconda fase del bando, che metterà a disposizione 4 milioni di euro di risorse private per sostenere la valorizzazione attraverso la realizzazione di attività socio-culturali.

Tra i beni che aspirano ad essere individuati ed affidati per la valorizzazione figura anche il Teatro Romano di Cales, con annessa area sacra e Tempio, reso disponibile dal Ministero dei Beni Culturali.

In merito a tale progetto, che, se realizzato, prospetta scenari di indubbio interesse storico-economico-culturale intorno all’area archeologica calena, la Rete Archeocales si trova nuovamente a far fronte a delle “anomalie” di gestione alle quali i soggetti coinvolti devono dare risposta per rispetto del ruolo che ricoprono.

In primis, la Rete Archeocales, che da più di un anno opera con giovani volontari sul sito archeologico ottenendo ottimi risultati e avendo come obiettivo principe la condivisione e la fruibilità del bene storico – culturale, si trova ad apprendere la notizia di tale incontro dai giornali e dai social network. Va precisato altresì che al tavolo di discussione a cui erano intervenuti, tra gli altri, il presidente di FONDAZIONE CON IL SUD Carlo Borgomeo, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini e il presidente ANCI -associazione nazionale comuni italiani – Piero Fassino, il Comune di Calvi Risorta era presente nella persona di Franca Taffuri, presidente del consiglio comunale. La stessa Franca Taffuri dichiarava a margine dell’incontro che “è volontà dell’amministrazione comunale, retta dal sindaco Giovanni Marrocco, fare tutto quanto necessario per favorire la costituzione di un partenariato con un gruppo di associazioni operanti nel territorio caleno e dare sostegno alla loro candidatura per provvedere alla gestione e valorizzazione del primo nucleo del parco archeologico di Cales”, parole che tuttavia stridono con la realtà dei fatti poiché seduti a tale tavolo, insieme all’amministrazione di Calvi Risorta, vi erano solo alcuni membri di una neonata associazione, mentre, come già detto, la Rete Archeocales apprendeva a mezzo stampa dell’incontro già avvenuto. Ricordiamo e sottolineano che durante il periodo estivo,precisamente nel mese di giugno, la rete Archeocales già accennò alla neonata amministrazione la possibilità di partecipare a tale bando, quindi resta l’amarezza nel prendere atto di tale incontro, dal quale la rete ed altre associazioni sono state estromesse, aumentando la delusione dei volontari.

Il tutto si aggiunge al complesso scenario associativo che si sta delineando a Calvi Risorta, con l’amministrazione che sponsorizza la nascita di una consulta delle associazioni, la quale dovrebbe cementificare le collaborazioni fra le associazioni che operano negli stessi ambiti, ma che nei fatti ne avvantaggia una a discapito delle altre.

La Rete Archeocales chiede pertanto che l’amministrazione faccia chiarezza in modo definitivo su tale questione, spiegando le modalità con le quali è maturato questo incontro, assumendosi chiaramente una responsabilità in merito che non sia il semplice giustificarsi\trincerarsi dietro un “non lo sapevamo” o “ci è stato detto”, ma una vera e propria risposta ufficiale capace di fugare ogni dubbio ed evitare futili strumentalizzazioni future da parte di chi vuole “banchettare” sulla cultura. Questa puntualizzazione la riteniamo doverosa, affinché tali beghe non siano più nocive al paese e alle sue risorse storico – culturali, ricordando a tutti ancora una volta che Cales è bene comune, patrimonio inestimabile su cui tutti possono operare nel rispetto della popolazione calena, unico vero sovrano di questo territorio, sperando in una Cales che sia finalmente inclusiva e occasione di riscatto per una intera comunità.

Le volontarie e i volontari della Rete ArcheoCales

Commenta con Facebook