Pastificio Pallante e Livelli, il Consigliere Gaetano Fucile: le questioni vanno trattare in Consiglio comunale

Pastificio Pallante e Livelli, il Consigliere Gaetano Fucile: le questioni vanno trattare in Consiglio comunale

PIGNATARO M. – Si infiamma la polemica politica sulle questioni più scottanti del momento: le autorizzazioni per la costruzione di un pastificio in località San Girolamo e il pagamento dei cosiddetti “livelli”. Nell’incontro di ieri mattina (29 dicembre) nell’aula magna del plesso scolastico “Giovanni Bosco”, il Consigliere comunale di minoranza Gaetano Fucile ha voluto affrontare le questioni attaccando la maggioranza consiliare e chiedendo al Presidente del Consiglio comunale, Francesco De Rosa, una seduta del civico consesso ad hoc.

Il capogruppo di “Amare Pignataro”, relativamente alle autorizzazioni richieste dall’imprenditore Antonio Pallante, ha rilevato che gli impedimenti che hanno portato al diniego al progetto in sede di conferenza dei servizi, da parte del Responsabile unico del procedimento (l’ingegnere Girolamo Parente, che Fucile ha definito “parafulmine del sindaco in questa vicenda”), sarebbero stati superati. Secondo l’ex candidato a sindaco, infatti, la mancanza di volumetria sui terreni acquistati da Pallante dalla famiglia Turino sarebbe stata sanata con l’aggiunta, da parte dell’imprenditore della pasta, di nuovi indici. Riguardo al parere sfavorevole della Soprintendenza per i Beni Archeologici, il capogruppo ha sostenuto che quel giudizio non sarebbe vincolante e che il Comune lo avrebbe usato semplicemente per opporsi al progetto. “Considerato che i due motivi ostativi sono stati superati dagli eventi successivi, chiederò al Comune di riaprire la conferenza dei servizi e di andare in Consiglio comunale, dove ogni singolo consigliere potrà esprimere la propria volontà politica assumendosi le proprie responsabilità sulla vicenda”.

Relativamente alla questione dei “livelli”, l’esponente di “Forza Italia, dopo aver ripercorso le varie fasi della questione, ha criticato l’atteggiamento del Comune, il quale, di fronte a cittadini (più di ottanta) ignari di aver acquisito un fondo gravato da “servitù”, avrebbe richiesto tasse (i cosiddetti “canoni livellari”) su beni che pensavano di aver acquistato in piena proprietà. Critica estesa anche alla nomina di un tecnico esterno per l’individuazione dei “nuovi” contribuenti. “Il Comune, comunicando il pagamento dei canoni, ha annullato il titolo di proprietà dei possessori dei fondi coperti da livello” ha detto il Consigliere comunale.

In coda è arrivato anche l’affondo contro il sindaco Raimondo Cuccaro, colpevole – secondo Fucile – di aver acquistato un terreno gravato da livelli e di aver donato gli stessi ai figli facendo scomparire ogni riferimento all’asservimento originario.

L’incontro, chiuso con le richieste di Fucile e dall’intervento del sindacalista Giorgio Borrelli, era stato aperto dal commissario della sezione locale di Forza Italia, Francesco Scialdone, e dagli ex assessori comunali, Giovanni Magliocca e Baldassarre Borrelli, i quali avevano già fortemente criticato l’atteggiamento dell’attuale Amministrazione comunale su questioni come quella del lavoro.

Red.pol.

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