Pavimentazione stradale e arredo urbano delle frazioni San Secondino e Pantuliano: i lavori proseguono anche durante le festività. Intanto emerge una vecchia liaison imprenditoriale che mette in imbarazzo Luigi Maria Diana, proprietario della Dlm Costruzioni srl

Pavimentazione stradale e arredo urbano delle frazioni San Secondino e Pantuliano: i lavori proseguono anche durante le festività. Intanto emerge una vecchia liaison imprenditoriale che mette in imbarazzo Luigi Maria Diana, proprietario della Dlm Costruzioni srl

PASTORANO – Nonostante le festività natalizie e il ricorso (l’ennesimo) al Tribunale amministrativo regionale della Campania presentato dall’Igm Costruzioni srl contro l’esito della gara d’appalto, proseguono alacremente i lavori di pavimentazione e sistemazione dell’arredo urbano nelle frazioni pastoranesi di San Secondino e Pantuliano. Il vincolo rappresentato dalla scadenza del 31 dicembre 2015 (previsto per consentire al Comune di incassare il finanziamento regionale) sta spingendo gli operai della DLM Costruzioni srl ad affrettarsi. Tale impegno è stato già in parte ricompensato dall’Ente, il quale avrebbe già versato un anticipo alla società di Casapesenna.

In queste ore, oltre ai lavori, tiene banco nell’opinione pubblica una notizia che riguarda, non la società che sta eseguendo i lavori, ma il suo proprietario. Luigi Maria Diana, amministratore unico della Dlm Costruzioni srl, nel suo curriculum – secondo quanto riferiscono alcune voci cittadine – avrebbe avuto una liaison imprenditoriale con una società che ha avuto grossi problemi con le pubbliche amministrazioni e addirittura (in tempi recenti) una interdittiva antimafia. Si tratta della Icem di Amato Carlo (imprenditore di San Cipriano d’Aversa), società che ha sede a Sant’Apollinare (Frosinone) e ha avuto “Unità operative” in via Cagliari numero9 a Casapesenna e in via Petrosi a Minturno (Latina).

Luigi Maria Diana (con la società che porta il suo nome) e la Icem, in associazione temporanea di imprese, hanno vinto nel 2005 la gara d’appalto, indetta dal Comune di Maddaloni, per i “lavori di ampliamento e sistemazione di via Grotticelle primo tratto nonché di sistemazione del secondo tratto”, per l’importo di 261.184,48 euro con un ribasso del 36,115%. Nulla di strano, ma soltanto delle curiosità che coinvolgono la Icem la quale già l’anno prima (secondo quanto emerso dalla deliberazione numero 101 del 25/05/2004 dell’Autorità nazionale anticorruzione) era finita in una inchiesta dell’Anac per due gare d’appalto indette dai Municipi XX e XIII del Comune di Roma, perché per entrambe esistevano – dice l’autorità anticorruzione – “indizi di collegamenti sostanziali tra le imprese concorrenti, tali da inficiare la segretezza delle offerte e la par condicio dei partecipanti”. Tale deliberazione finì alla Stazione appaltante per essere inviata alla Procura della Repubblica per l’ipotesi di reato di cui all’art. 353 c.p. (turbata libertà degli incanti). Non sappiamo quali siano stati gli effetti di questa deliberazione (che potete leggere qui di seguito), ma sappiamo che all’epoca della partecipazione della gara d’appalto al Comune di Maddaloni, la Icem aveva già avuto dei problemi che negli anni successivi si sarebbero poi amplificati – problemi che, ripetiamo, non hanno in alcun modo coinvolto Luigi Maria Diana. Secondo una interrogazione parlamentare presentata il 5 maggio dello scorso anno dai parlamentari di Sel, Fava e Pazzoni, infatti, il socio unico della Icem sarebbe stato indagato nel marzo del 2014 dalla Procura distrettuale antimafia de L’Aquila per turbativa d’asta nell’ambito di un’inchiesta sul dragaggio del porto di Pescara. Inoltre, una informativa del Nucleo operativo dei carabinieri di Crotone avrebbe documentato la presenza di lavoratori legati alle “ndrine” calabresi nell’ambito dei lavori nel porto di Le Castella (Isola di Capo Rizzuto, provincia di Crotone). Informativa che ha spinto la Prefettura di Latina (seguita poi da quella di Roma) a emettere una interdittiva antimafia nel novembre 2013 nei confronti della società, la quale ha visto respingere – nel dicembre del 2014 – il ricorso al Tar. Una interdittiva deflagrante per la Icem che si era aggiudicata appalti come quelli di difesa del Porto neroniano di Anzio; di completamento e ammodernamento della darsena del porto di Caposele, e di “sistemazione della banchina del porto ed interventi di adeguamento e messa in sicurezza della zona portuale, anche con la creazione di un punto di pronto soccorso” a Formia; o come la realizzazione delle scogliere sulla spiaggia di Scauri. Siamo sicuri che, vista la lontananza temporale dalla suddetta liaison, la notizia interesserà sicuramente il gossip imprenditoriale casertano.

Ecco le visure camerali delle società, l’esito della gara d’appalto del 2005 e l’interrogazione parlamentare di Sel:

Diana Luigi Maria srl

DLM Costruzioni srl

Icem Carlo Amato

esito gara maddaloni

Interrogazione parlamentare Icem Carlo Amato

Red. Cro.

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