PASTORANO – Sembra non trovare pace il sindaco di Pastorano, Giovanni Diana, ancora una volta nel mirino di vecchi e nuovi compagni politici. Questa volta le accuse arrivano da un ex consigliere comunale di maggioranza che con il primo cittadino ha condiviso il percorso amministrativo dell’ultimo quinquennio. Quest’ultimo, poche settimane fa (lo scorso 10 agosto), ha inviato una lettera al prefetto di Caserta, Carmela Pagano, muovendo accuse gravi all’indirizzo dell’Ispettore di Polizia. Nella missiva l’ex consigliere avrebbe accusato la fascia tricolore di voto di scambio sia per le elezioni del 2004 che per quelle del 2007 (quando entrambi erano candidati nella stessa lista).
L’ex consigliere ha fatto riferimento all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nell’ambito dell’inchiesta “Normandia” ai danni – tra gli altri – dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino. Da pagina 132 a pagina 138 si parla di un certo “ispettore Diana” che avrebbe mercanteggiato posti di lavoro in cambio dell’affidamento (a elezioni vinte) dell’appalto per il servizio di raccolta dei rifiuti all’Eco4 (il braccio operativo del consorzio Ce 4). Secondo l’estensore della lettera, quella persona sarebbe l’attuale primo cittadino di Pastorano. Per quanto riguarda le elezioni amministrative del 2007, invece, – sempre secondo il mittente della lettera indirizzata al prefetto Pagano – la stessa fascia tricolore (insieme con altri candidati) avrebbe ottenuto dei posti di lavoro per i propri elettori, in cambio del placet in conferenza dei servizi della futura Amministrazione per l’insediamento di una società che tratta rifiuti speciali in località “Torre Lupara”. Si tratta della E.so.gest. della famiglia Sorbo, la quale avrebbe smentito la circostanza già in più occasioni, ricorrendo alle vie legali e chiarendo la propria posizione in merito alla vicenda. L’ex consigliere comunale, dopo qualche settimana, sarebbe stato chiamato in Questura per confermare le gravissime accuse riportate nella lettera.
Non si tratta della prima accusa di questo tipo rivolta al sindaco, il quale, pochi giorni dopo l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Raffaele Piccirillo (il 7 novembre 2009) ai danni di Cosentino, venne accusato per questioni del genere in una lettera saltata fuori nel mese di settembre dello scorso anno. Nella missiva, indirizzata proprio ai sostituti della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Milita e Narducci, e firmata da “Un amico di Pastorano”, si faceva riferimento alla stessa circostanza di cui si parla nella lettera inviata qualche settimana fa al prefetto. Nel corso di un colloquio telefonico intercettato tra Giuseppe Valente – presidente del Ce 4 prima e direttore del super consorzio Impregeco poi – e Michele Orsi – l’imprenditore che gestiva l’Eco 4, assassinato il primo giugno del 2008 a Casal di Principe –, infatti, compare un terzo uomo che gli interlocutori chiamano “l’ispettore Diana”.
Anche secondo l’anonimo estensore della lettera, la persona in questione sarebbe l’attuale fascia tricolore pastoranese, il quale avrebbe – a suo dire – barattato un posto di lavoro destinato al fratello di un papabile candidato con la promessa – una volta eletto – di sostituire con l’Eco 4 degli Orsi l’Eco Campania dei Ferraro, nell’espletamento del servizio di raccolta dei rifiuti a Pastorano. Il tentativo sarebbe stato quello di trovare candidati elettoralmente validi al fine di presentare una sua lista alle elezioni amministrative del 2004 (tentativo poi fallito e che costrinse l’attuale sindaco ad accordarsi con Toni Bonaccio e a cedergli il posto di candidato a sindaco). Dopo l’avvenuta vittoria della lista guidata proprio dal duo Diana – Bonaccio, il servizio venne effettivamente affidato al Ce 4-Egea spa. Secondo l’anonimo, però, Diana avrebbe fatto sciogliere il consiglio comunale in accordo con i consiglieri di minoranza, poiché Bonaccio tenne per se la carica di rappresentante del Comune di Pastorano all’interno del consorzio Ce 4. La lettera era finita su un indirizzo di posta elettronica istituzionale al Comune di Pignataro Maggiore con dicitura del file “lettera Vittorio”. La stessa è stata poi inviata – si suppone dal titolare della casella di posta elettronica – a un altro suo indirizzo, sempre istituzionale, del Comune di Roma. Insomma, a distanza di qualche anno, non si placa la polemica sui rapporti tra le Amministrazioni comunali pastoranesi e le società che si occupano della raccolta dei rifiuti, tema preferito per le accuse che ciclicamente vengono mosse al primo cittadino.
Red. cro.