NAPOLI – Consigliere di amministrazione, amministratore delegato, direttore generale, dirigente: quattro funzioni ma tutte svolte da una sola persona, l’ex assessore Pd al Comune di Napoli Ferdinando Balzamo, in seno alla Napoli Servizi, la società partecipata del Comune per lo svolgimento dei servizi di pulizia, custodia e manutenzione del patrimonio immobiliare e delle aree verdi. La vicenda è ora all’attenzione della Procura regionale della Corte dei Conti, per la quale il cumulo delle quattro cariche da parte di Balzamo è avvenuto in maniera irregolare; i magistrati contabili hanno invitato a Balzamo un invito a dedurre e hanno ottenuto un sequestro conservativo ai suoi danni per un ammontare di un milione e 295mila euro.
La carriera di Balzamo e’ cosi’ ricostruita dai sostituti procuratori generali Pierpaolo Grasso e Ferruccio Capalbo: ”Balzamo, assessore al Comune di Napoli dal 7 giugno 2001 al 30 maggio 2006, e’ stato nominato, nel corso dell’anno 2006, consigliere di amministrazione della societa’, assumendone da subito anche la carica di amministratore delegato”. Il 23 aprile 2007 e’ stata istituita la figura del direttore generale e ”gli e’ stato contestualmente affidato anche il relativo incarico per il periodo 2007/2010. Il compenso per il solo incarico di direttore generale e’ stato fissato in 110.000 euro lordi, con godimento anche di ulteriori benefit quali auto aziendale e polizza assicurativa”. Successivamente, ricostruisce ancora la procura contabile, su proposta del socio unico rappresentato dall’altro ex assessore Nicola Oddati, ”il Cda aziendale, uniformandosi acriticamente alla proposta” di Oddati, ”da un lato ha confermato Balzamo nella carica di amministratore delegato, dall’altro ha assunto lo stesso quale dirigente a tempo indeterminato”. In quella circostanza, rilevano i giudici, Oddati aveva una procura speciale del sindaco Rosa Iervolino nell’ambito della quale ”nulla era previsto al riguardo” dal momento che ”l’argomento non era neppure inserito all’ordine del giorno”. Balzamo ha poi rinunciato al compenso come consigliere di amministrazione ed amministratore delegato pari a 110.000 euro annui, ”percependo cosi’ la sola retribuzione nella sua qualita’ di dirigente a tempo indeterminato pari a 145.000 euro annui”. Nel 2010 Balzamo si e’ dimesso dal Cda, ”cosi’ mantenendo, fino alla data odierna, la sola carica di direttore generale”.