ROMA – Claudio Scajola arrestato dalla Dia di Reggio Calabria. L’ex ministro dello Sviluppo Economico è finito in manette con l’accusa di aver favorito la latitanza dell’ex parlamentare e collega di partito Amedeo Matacena, imprenditore reggino. Oltre a Scajola tra gli arrestati spuntano la segretaria dell’ex ministro, Roberta Sacco, e diversi personaggi legati a Matacena, anch’egli raggiunto da un provvedimento restrittivo insieme alla moglie Chiara Rizzo (che risulta però irrepereibile) e alla madre Raffaella De Carolis.
CLAUDIO SCAJOLA ARRESTATO, SEQUESTRI E PERQUISIZIONI – Matacena risulta latitante a Dubai a seguito di condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Sono state ordinate numerose perquisizioni in varie regioni, in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia. A quanto si apprende dalle agenzie di stampa sono in corso anche sequestri di società commerciali italiane, collegate a società estere, per un valore di circa 50 milioni di euro. Complessivamente sono stati emessi emessi dal Gip Olga Tarzia otto provvedimenti restrittivi.
CLAUDIO SCAJOLA ARRESTATO, L’INDAGINE – L’inchiesta che ha condotto all’arresto di Scajola parte da un filone dell’indagine ‘Breakfast’ sui fondi neri della Lega Nord. Uno dei personaggi chiave dell’inchiesta è Bruno Mafrici, un faccendiere legato al clan De Stefano di Reggio Calabria. Gli investigatori della Dia reggina hanno scoperto alcune telefonate di Mafrici, che si spacciava per avvocato, con l’ex deputato di Forza Italia Matacena. Al telefono i due parlavano di affari e le telefonate si sarebbero fatte sempre più insistenti qualche mese prima che la condanna a sei anni di reclusione per associazione mafiosa del politico diventasse definitiva. In questo contesto Scajola avrebbe intrattenuto rapporti definiti dalla Dia «sospetti» con la moglie di Matacena, Chiara Rizzo. In più Scajola avrebbe «interessato» un faccendiere italiano con interessi in Libano per favorire la latitanza di Matacena, lo stesso faccendiere che avrebbe avuto contatti con l’ex senatore Marcello Dell’Utri (arrestato a Beirut lo scorso 12 aprile) per una fuga nel paese mediorientale. Matacena tentava dunque, di trasferirsi in Libano, grazie all’aiuto dell’ex ministro.
CLAUDIO SCAJOLA ARRESTATO, IL PROCURATORE PARLA A SKYTG24 – A SkyTg24 il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho ha spiegato che durante l’indagine ‘Breakfast’ da conversazioni telefoniche è emersa la figura del Matacena, nel giugno 2013 destinatario di un provvedimento di esecuzione di pena, e che seguendo i suoi rapporti è emerso che alcune persone tra cui Scajola si sono prodigate affinché Matacena potesse sottrarsi alla esecuzione della pena. Qualcuno si sarebbe prodigato addirittura per trasferire il suo patrimonio nelle mani di soggetti apparentemente non a lui legati, allo scopo di sottrarlo a provvedimenti giudiziari di sequestro. Matacena tentava in sostanza di salvaguardare i suoi beni facendoli confluire in oscietà fittizie a capo delle quali sarebbero stati posti alcuni suoi factotum.
CLAUDIO SCAJOLA ARRESTATO, LA REAZIONE DI BERLUSCONI – L’arresto di Scajola è avvenuto stamane in un albergo romano, dove l’ex ministro aveva trascorso la notte. Il commento di Silvio Berlusconi non si è fatto attendere. «Non so per quali motivi sia stato arrestato, me ne spiaccio e ne sono addolorato», ha dichiarato l’ex Cavaliere nel corso di un’intervista a Radio Capital. Berlusconi ha precisato che Scajola non è stato candidato in lista con Forza Italia in vista delle Elezioni Europee non perché si avesse sentore di un arresto, ma in seguito ad un «sondaggio su di lui» che segnalava la perdita di voti del partito nel caso di eventuale sua candidatura.
CLAUDIO SCAJOLA ARRESTATO, LE VECCHIE VICENDE – Matacena, di cui Scajola avrebbe favorito la latitanza, si è reso latitante dal 2010 dopo la condanna definitiva in Cassazione per concorso esterno in associazione mafiosa. Scajola già era finito sulle pagine di cronaca giudiziaria nel 2010 per la vicenda della casa al Colosseo acquistata a prezzo ribassato perché in parte pagata dall’imprenditore Diego Anemone. A gennaio di quest’anno Scajola è stato poi assolto perché il fatto non costituisce reato e perchè i soldi erano stati versati «a sua insaputa».
CLAUDIO SCAJOLA ARRESTATO, LA CARRIERA – Nato 66 anni fa ad Imperia, Claudio Scajola vanta una lunga carriera politica alle spalle. Negli anni 1982 e ’83 e dal ’90 al ’95 è stato sindaco della sua città. È entrato in Parlamento, alla Camera, nel 1996, dove ha occupato un seggio come rappresentante di Forza Italia prima e Pdl poi fino alla scorsa legislatura, conclusasi nel 2013. Per 13 mesi, dal giugno 2001 al luglio 2002 è stato ministro dell’Interno del governo Berlusconi, incarico terminato in seguito alla dichiarazione su Marco Biagi «era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza». Dall’agosto 2003 all’aprile 2005 ministro per l’attuazione del programma di governo. Dal 2006 al 2008, durante il governo di centrosinistra, è stato invece presidente del Copasir. Infine, da maggio 2008 a maggio 2010, ministro dello Sviluppo Economico.
(Fonte foto: archivio LaPresse)
Fonte articolo: Giornalettismo
a cura di Andrea De Luca