PASTORANO/PIGNATARO M. – Nei capannelli di via Italia a Pastorano ha creato molta curiosità la vertenza al Tribunale amministrativo regionale che ha messo di fronte il Comune di Pastorano, rappresentato dal sindaco pro tempore Giovanni Diana, e la signora Margherita Vendemia, (da quanto ci risulta) dovrebbe essere la consorte del sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro. La vicenda riguarda un permesso di costruire presentato nel 2013 che ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica soprattutto perché è diventato oggetto del contendere tra persone molto conosciute in zona.
La signora Vendemia, ai sensi della legge regionale n. 19 del 2009 (il cosiddetto “Piano Casa”), il 10 gennaio 2013 chiese il cambio di destinazione d’uso, da pertinenza agricola a uso abitativo, di un fabbricato costruito nella zona agricola di Pastorano. L’ufficio tecnico, però, respinse la domanda sollevando varie criticità. Di fronte alle osservazioni della moglie dell’attuale primo cittadino di Pignataro, il Comune confermò il diniego per mancanza del requisito della residenza. Per tali ragioni, la signora Vendemia (rappresentata dall’avvocato Luigi Adinolfi) ha presentato ricorso al Tar contro il Comune di Pastorano per l’annullamento “del provvedimento di diniego del permesso di costruire prot. n. 2812 del 23 aprile 2013 del Comune di Pastorano”.
Di fronte ai giudici amministrativi, la ricorrente ha rilevato che, essendo coltivatrice diretta, sarebbe in possesso del requisito soggettivo richiesto dalla legge per poter costruire in zona agricola e che la stessa normativa – d’altra parte – non richiederebbe il requisito della residenza. I legali dell’Ente, invece, hanno ribadito la posizione dell’Ufficio tecnico nella vicenda.
L’ottava sezione del Tar – come riportato nella sentenza depositata ieri (28 gennaio 2016) – ha sottolineato che “ la disposizione normativa richiamata nel provvedimento impugnato non prevede il requisito della residenza, come sostenuto dal Comune nel provvedimento stesso”. Per questo – aggiungono i giudici – “il ricorso deve essere accolto e, conseguentemente, deve essere annullato il provvedimento prot. n. 2812 del 23 aprile 2013 del Comune di Pastorano”.
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Red. Cro.