VITULAZIO – La “domenica vitulatina” è stata caratterizzata da un ulteriore e scoppiettante manifesto murario, questa volta a firma del coordinamento dell’NCD (Nuovo Centro Destra) di Vitulazio, dal titolo “Il Puc, un affare da cento milioni di euro”. Una vera e propria “denuncia pubblica” quella che ha contraddistinto questa penultima domenica prenatalizia (11 dicembre 2016), con il manifesto del coordinamento del Nuovo Centro Destra di Vitulazio, sezione riconducibile al dott. Antonio Scialdone (ex Direttore del Consorzio Unico di Bacino dei “rifiuti”, molto vicino al Sottosegretario al Ministero della Difesa, l’On. Gioacchino Alfano e fratello della consigliera comunale di minoranza, la ragioniera Giovanna Lina Scialdone, esponente del gruppo consiliare “Vivi Vitulazio” insieme all’ex sindaco, il dott. Achille Cuccari).
Dal manifesto del NCD di Vitulazio, si legge: “Il Puc, un affare da cento milioni di euro. Il Piano “Unico Costruttore”. Il Piano “Unico Cementificatore”. Lo hanno immaginato così i nostri Amministratori, in particolare la coppia Romano-Catone. (Sindaco Luigi Romano e vice-sindaco Antonio Catone, N.d.R.). Le mani sulla Città. Cosi lo hanno progettato la Tecnica Comunale (Architetto Lidia Callone, N.d.R.), in chiaro conflitto di interesse (RUP-Progettista) il Geom. Franco De Cristofaro. Hanno prescelto le migliori particelle di terreno, le hanno idealmente recintante (Comparto) e se le sono accaparrate. Così, senza nemmeno doverle comprare, pian piano costruiranno ulteriori 611 appartamenti. Un comparto alla volta e l’affare è fatto. Sotto chi occhi dei Vitulatini che hanno votato e voteranno ancora. All’area industriale ci hanno pensato il professore universitario Moccia (Francesco Domenico Moccia originario di Afragola – “capo” del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli, N.d.R.) con il suo assistente, ing. Sgobbo (Alessandro Sgobbo, originario di Afragola, N.d.R.). L’ing. Sgobbo è il genero dell’imprenditore Michele Sepe che da proprietario di oltre 110.000 mq di terreno proprio nella zona industriale, nel corso della campagna elettorale del 2014, si incontrò, all’uscita del casello autostradale di Capua, con Giggino Romano e gli consegnò la “mozzarella” per sfamare i Vitulatini che dovevano andare a votare. Trenta secondi durò l’incontro. Affare fatto. Elezioni vinte – Puc approvato. Ai vitulatini non è rimasto altro da fare che le osservazioni. A questo ci hanno pensato il PD con l’avv. Russo. La coppia Romano- Catone “organizza” politicamente l’affare da cento milioni di euro; il PD, con l’avv. Russo osservano “come si organizza l’affare”. (Partito Democratico di Vitulazio, presieduto dall’avvocato Mario De Rosa – Avvocato Raffaele Russo, Capo del Gruppo Consiliare di Minoranza “Unità e Democrazia per Vitulazio”, N.d.R.). Molti altri voltano la faccia dall’altra parte, facendo finta di non vedere. Noi, invece, non siamo interessati all’affare, non voltiamo la faccia dall’altra parte, né tantomeno ci limiteremo ad osservare, perché non ci facciamo prendere per i fondelli. Come sempre ci mettiamo la faccia fino in fondo. Pertanto, chiediamo alle forze politiche interessate di coinvolgere tutte le rappresentanze istituzionali: al PD i Consiglieri Regionali On. Gennaro Oliviero, On. Stefano Graziano, i Deputati On. Camilla Sgambato, Sen. Rosaria Capacchione, gli Europarlamentari On. Pina Picierno, On. Nicola Caputo. A Forza Italia il Consigliere Regionale On. Giampiero Zinzi. Al Movimento 5 Stelle i suoi. I nostri referenti politici sono già pronti e disponibili per un incontro pubblico in Piazza Riccardo II. Fissiamo subito la data. Perché questo affare criminale va fermato. Il PUC va bocciato. Questo lo può fare solo la Regione Campania e quindi la Politica, quella non collusa. Vitulazio va preservata – I Vitulatini vanno tutelati”.
Così si conclude il manifesto murario a firma del Coordinamento NCD di Vitulazio (Nuovo Centro Destra – Alfano) affisso in data 11 dicembre 2016 per le strade vitulatine. Un manifesto “denuncia” che avrà senz’altro seguito nelle stanze delle Procure interessate e in qualche aula di Tribunale. Dopo i tanti altri manifesti, fatti affiggere nelle scorse settimane dai vari gruppi politici e consiliari locali e le denunce pubbliche fatte nel corso dei dibattiti pubblici, ad oggi, tarda ad arrivare la risposta dell’attuale Amministrazione Comunale, più volte annunciata dal sindaco Luigi Romano ma che non ancora è pervenuta, sia a mezzo manifesto murario o altro. Una mezza risposta era già stata proferita dal sindaco Romano nel corso della seduta dell’ultimo Consiglio Comunale, tenutosi lo scorso 15 novembre 2016, ma ad oggi, la delibera non è stata ancora pubblicata ed il paventato manifesto non è mai comparso sui muri cittadini. Una risposta che era stata annunciata, poi paventata ma si auspica che non sia stata smorzata dal solito “gattopardismo vitulatino” e dalla “domenica delle salme”.
11.12.2016
Alfredo Di Lettera