PIGNATARO M. – Dopo le accuse dell’ex vicesindaco Giorgio Valente ai suoi ex compagni di maggioranza, arrivano le prime reazioni. L’ex assessore Daniele Luigi Palumbo risponde al consigliere comunale con un lungo manifesto:
sono costretto, ahimè, ad intervenire pubblicamente per respingere gli attacchi subiti da parte del candidato Valente durante il suo intervento pubblico del 22 maggio u.s.. Attacchi immotivati e ingiustificati, costruiti su argomentazioni false e ingannevoli, rivolti inspiegabilmente a me che non sono neanche candidato!
Procediamo con ordine.
In occasione della prima Assise dell’amministrazione uscente, il Sindaco Cuccaro, con delibera numero 9 del 01.06.2011, mi affidò l’assessorato allo Sport e Spettacolo; si stabilì, inoltre, in una riunione precedente con tutti i consiglieri, che sarebbe valso il principio dell’alternanza e Valente avrebbe assunto l’incarico di rappresentate presso l’ASI.
Nel periodo del mio assessorato ho cercato di assolvere, nel miglior modo possibile, tutti gli impegni assunti all’atto dell’accettazione dello stesso.
In data 31.10.2013 (prot. 9192/2013), così come era stato ampiamente anticipato, nonostante il mio progetto avesse bisogno di un’azione politica che si sviluppasse in un maggior arco temporale, rimisi nelle mani del Sindaco la mia delega assessoriale, proprio perché coerente con gli impegni assunti con il consiglio durante la prima Assise.
Dopo alcuni incontri tra il sottoscritto e il Sindaco, con la chiara intenzione di voler dare continuità ad un progetto ben delineato, quest’ultimo decise di affidarmi nuovamente la sopracitata delega, senza assessorato, quindi SENZA ALCUN COMPENSO. Questa proposta venne da me accettata senza indugio e con altrettanto entusiasmo.
E da qui, cari concittadini, iniziò una vera e propria battaglia del consigliere Valente nei miei confronti. Egli pretese ed ottenne che non mi fosse assegnata alcuna delega, fino al punto di ricattare il Sindaco con un vero e proprio ultimatum: o il sottoscritto o lui! Ciò perché il mio operato di amministratore stava diventando troppo ingombrante per il “politico” Valente. Infatti, una persona come me, alla sua prima esperienza amministrativa, stava riscuotendo troppi consensi e visibilità tra gli elettori. Questo tira e molla mi ha poi indotto a ritirarmi definitivamente dal mio impegno amministrativo, in quanto deluso, offeso e maltrattato da chi invece avrebbe dovuto sostenermi e incitarmi a fare sempre meglio.
Consentitemi di fare alcune considerazioni.
Valente sostiene che io fossi attaccato alla poltrona. Ma a quale poltrona avrei dovuto essere attaccato se avevo accettato di continuare il mio impegno anche senza assessorato?
E come mai i suoi mal di pancia amministrativi comparivano sempre quando veniva messa in discussione qualche delega a lui affidata?
Era dunque suo intento, prima con la creazione del gruppo politico Coerenti con la Svolta e dopo con i suoi ultimatum, di tenere in scacco l’intera amministrazione?
Gli “pesano” forse figure che possano crescere facendogli ombra?
Se egli è stato un amministratore ligio ai suoi doveri, così come asserisce, come mai non ha votato il PUC?
Caro Giorgio Valente, il tuo mandato amministrativo sarà ricordato per le tue continue minacce politiche, per i tuoi deliranti VADO VIA, NO RESTO e per il fatto che sei entrato e uscito dalla giunta Cuccaro circa 6 volte.
“Grazie” alla tua condotta e ai tuoi ricatti sei riuscito a ricoprire tutti i ruoli ricopribili all’interno della giunta ad eccezione del Sindaco. Sei stato consigliere, Delegato presso l’ASI, Assessore e Vice Sindaco…e sempre succhiando le dolci caramelle!
La differenza profonda che esiste tra noi due in ambito amministrativo è questa: io, nonostante più volte avvicinato da tutte le parti politiche, ho deciso, vista la terribile esperienza trascorsa, di non ricandidarmi; tu, nonostante ti sia offerto ad altre parti politiche, hai ricevuto solo dinieghi e sei stato costretto, pur di esserci, a collocarti nella lista nata da quella stessa formazione politica che hai contrastato, criticato e tenuta prigioniera con i tuoi piagnistei.
Fin quando Pignataro avrà gente come te, che antepone i propri interessi d’immagine ai doveri istituzionali, il più volte decantato cambiamento e la crescita civile e morale di cui straparli e che propini da anni agli elettori, non ci saranno mai.
Io personalmente credo ancora in un progetto per il cambiamento del nostro paese, ma non certo con personaggetti come te dal basso profilo umano e politico.
Per quanto mi riguarda affronterò questa competizione elettorale da semplice elettore. La prostituzione elettorale non mi appartiene e non mi apparterrà mai.
CORDIALI SALUTI
Daniele Luigi Palumbo