PIGNATARO M. – I temi ambientali continuano a tenere banco a Pignataro Maggiore, dove sono ancora in ballo le autorizzazioni regionali per la localizzazione di un impianto di compostaggio in via del Conte e di un ulteriore sito di trattamento per i rifiuti nell’ex zuccherificio “Kerò”. Proprio in relazione alla posizione del Comune su quest’ultimo progetto, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, si è consumato l’ennesimo scontro tra la maggioranza e l’opposizione.
I componenti del gruppo “Noi con il Cuore” (Piergiorgio Mazzuoccolo, Giuseppe De Lucia e Maria Bonacci) hanno presentato una interrogazione consiliare con la quale, tra le altre cose, chiedevano se la maggioranza, visto il termine del 12 novembre, avesse inviato nuove osservazioni in merito al progetto presentato dalla Fratelli Gentile srl. La minoranza, inoltre, ha chiesto all’Amministrazione comunale se condividesse il noto parere reso in sede di conferenza dei servizi dall’ufficio tecnico comunale, il 6 aprile 2018, sull’iter autorizzativo dell’impianto voluto dalla società napoletana, e se il gruppo “Ricoloriamo Pignataro” non ritenga di revocare tale parere e sostituirlo con uno che recepisca la delibera del consiglio comunale numero 9 del 12 aprile 2018.
Nel corso dei lavori, il capogruppo di minoranza Mazzuoccolo ha sottolineato che il responsabile dell’Utc si è limitato a trasmettere le delibere del consiglio senza modificare il precedente parere tecnico. Ma c’è di più. Secondo il consigliere De Lucia, lo stesso giorno in cui venne reso il parere, il responsabile tecnico era in riunione con il presidente del Consiglio comunale, Cesare Cuccaro, e con il sindaco Giorgio Magliocca, i quali in seguito avrebbero fatto finta di non sapere della comunicazione fatta alla Regione.
Le accuse della minoranza hanno scatenato la reazione della maggioranza. Il primo cittadino ha sottolineato che l’Amministrazione si è pronunciata contro i due impianti ma, nello stesso tempo ha anche difeso il responsabile dell’ufficio tecnico. Magliocca ha rilevato che Parente non poteva attestare l’incompatibilità urbanistica e che l’unica strada da seguire darebbe quella di modificare il Piano Territoriale di Coordinamento della provincia di Caserta, escludendo Pignataro dalle aree in cui insediare impianti. A conclusione della seduta, la minoranza, nonostante le spiegazioni del sindaco, si è dichiarata non soddisfatta della risposta al quesito presentato.
Red. Pol.