PIGNATARO M. – Alla lunga nota inviata dall’ex consigliere di amministrazione della Pignataro Patrimonio, Pietro Ricciardi, risponde l’attuale Amministratore unico della municipalizzata, Francesco Passaro, che elenca le responsabilità del vecchio Cdm. Di seguito la lettera del liquidatore della società che si occupa della raccolta dei rifiuti:
La Pignataro Patrimonio è in liquidazione a causa dei debiti accumulati dalla società durante la gestione del consiglio di amministrazione composto dal presidente Vitiello e dai consiglieri Ricciardi e Di Cosmo.
I bilanci della società relativi agli anni 2008, 2009 e 2010 erano falsi. Costi per centinaia di migliaia di euro non erano stati contabilizzati. Erano addirittura falsi anche i saldi della banca. Infatti, nell’ultimo bilancio è stato dichiarato che al 31 Dicembre 2010, sul conto corrente intrattenuto dalla società con la filiale del Banco di Napoli di Pignataro Maggiore, era depositata una somma di 2.068 euro, mentre, in realtà, vi era un scoperto di ben 23.543 euro. Non parliamo, poi, dei costi di gestione capitalizzati e dei crediti inesistenti.
E’ stato il buco di oltre 500.000 euro, creato dalla nefasta gestione del consiglio di amministrazione targato Vitiello, Ricciardi e Di Cosmo, a costringere il Comune a mettere in liquidazione la società. Anche un convinto assertore delle società pubbliche, come il sottoscritto, ha dovuto prendere atto del disastro causato dalla gestione precedente e della conseguente necessità di chiudere l’esperienza per limitare i danni alla collettività causati dalla Pignataro Maggiore.
Tuttavia, nonostante le difficoltà economiche e finanziarie, nelle more della scelta del nuovo gestore, la società sta continuando a garantire in modo dignitoso il servizio senza aumentare i debiti.
Non vi è stato alcun calo della percentuale di raccolta differenziata, ma, anzi, vi è stato un leggero aumento. I dipendenti ricevono regolarmente le retribuzioni, lavorano con impegno e, nonostante la riduzione da 22 a 17 unità, continuano a fornire al Comune le stesse prestazioni.
Si è anche intervenuti con tempestività per eliminare pratiche estremamente dannose per l’ambiente, come lo scaricare i reflui in un pozzo nero con parete permeabili di tufo che poteva determinare un inquinamento delle sottostanti falde acquifere. Si è, inoltre, presentato al Comune un progetto per la sistemazione dell’autoparco e la creazione di un centro di raccolta comunale in modo che la struttura “Scuola Quattro Porte” possa essere utilizzata in modo definitivo come cantiere per i servizi di igiene urbana. Non è stato, purtroppo, possibile procedere all’ammodernamento dell’obsoleto parco automezzi a causa dello stato di liquidazione della società.
La sostituzione del consiglio di amministrazione con l’amministratore unico (oggi liquidatore) ha permesso una drastica riduzione dei costi. Il presidente Vitiello aveva un compenso mensile lordo di 3.250 euro, il consigliere Di Cosmo di 2.500 euro ed il consigliere Ricciardi di 1.500 euro. Ogni membro del consiglio di amministrazione aveva, inoltre, la disponibilità di un cellulare e di una chiavetta per il collegamento internet. L’amministratore unico, che da solo fa l’intero lavoro del precedente consiglio di amministrazione, riceve, invece, un compenso mensile lordo di 1.750 euro.
Relativamente ai rimborsi spese (che variano di mese in mese ed attualmente si attestato tra i 350 – 400 euro al mese), questi sono espressamente previsti dalla legge. Infatti, ne ha usufruito anche il presidente Vitiello per le sue saltuarie presenze presso la società. Con la differenza che il sottoscritto paga di tasca propria il carburante della propria autovettura.
La manutenzione dei mezzi viene effettuata regolarmente, con le stesse modalità della precedente gestione (spendere poco non vuol dire farla male!). La società ha fatto ricorso ai noli solo occasionalmente (nel periodo Aprile – Maggio 2012), come, del resto, avveniva anche durante la precedente gestione, per effettuare operazioni di manutenzione straordinaria sui vecchi ed obsoleti autocompattatori di proprietà.
Non esiste alcun rapporto contrattuale tra la Pignataro Patrimonio e la Esogest Ambiente e, pertanto, non vi è e non vi può essere alcun conflitto di interessi nel coprire contemporaneamente il ruolo di liquidatore della Pignataro Patrimonio e di amministratore unico della società GESIA di proprietà dei fratelli Sorbo, che, tra l’altro, è stata costituita solo nel Marzo 2012 e non è ancora operativa.
Come ben noto a Ricciardi, la Esogest Ambiente ha un rapporto contrattuale direttamente con il Comune di Pignataro Maggiore, rapporto, tra l’altro, nato sotto la precedente gestione del Sindaco Giorgio Magliocca.
La Esogest Ambiente è stata scelta dal Comune (nel Marzo del 2011), fattura al Comune e viene pagata dal Comune.
La Pignataro Patrimonio si limita a fare quello che già faceva quando era consigliere Ricciardi: trasporta, su incarico e per conto del Comune, l’umido raccolto sul territorio comunale all’impianto della Esogest Ambiente di Pastorano.
Contrariamente a Ricciardi che, probabilmente, aveva ricevuto l’incarico di consigliere della Pignataro Patrimonio per meriti politici, il sottoscritto, per la sua competenza professionale nel settore dei rifiuti e nella gestione di società di servizi, ha più incarichi e rapporti di collaborazione (sia con soggetti pubblici che privati) e, anche se è onorato di avere ricevuto l’incarico di amministrare la Pignataro Patrimonio, non vive solo dei compensi che percepisce per tale incarico protempore.
Sono convinto che tale circostanza non costituisca per il Comune di Pignataro Maggiore un problema, ma anzi sia una garanzia sulla qualità delle prestazioni professionali fornite.
P.S. Vorrei ricordare a Ricciardi che l’emergenza rifiuti in provincia di Caserta è cessata a Dicembre 2008 e che, pertanto, non è possibile richiamarla continuamente per giustificare le carenze della precedente gestione terminata solo il 27/06/2011.
Dott. Francesco Passaro
Liquidatore della Pignataro Patrimonio s.r.l.