Pignataro Patrimonio, Ricciardi ammette che anche un pregiudicato avrebbe partecipato al concorso

Pignataro Patrimonio, Ricciardi ammette che anche un pregiudicato avrebbe partecipato al concorso

PIGNATARO M. – Anche un pregiudicato partecipò alla “selezione pubblica per titoli ed esami per una eventuale assunzione sia a tempo indeterminato che a tempo determinato nel profilo professionale di operatore ecologico”, in palese violazione del “Regolamento per la disciplina dei criteri e delle modalità di reclutamento e di gestione del personale di Pignataro patrimonio srl”. Tale regolamento, all’articolo 5, prevede la “inesistenza di condanne penali” da dichiarare nella domanda di partecipazione al concorso, sotto la propria responsabilità. La partecipazione del pregiudicato al citato concorso è stata incredibilmente ammessa dall’ex componente del consiglio d’amministrazione della municipalizzata per la raccolta dei rifiuti “Pignataro patrimonio srl”, Pietro Ricciardi, con una mail inviata a numerosi giornalisti in data 4 ottobre 2012, in risposta ad un nostro articolo pubblicato lo stesso giorno su “Pignataro Maggiore News” con il titolo: ““PIGNATARO PATRIMONIO SRL”, INTERCETTAZIONI: RICCIARDI E DI COSMO VOLEVANO FAR ASSUMERE UN CONDANNATO – PESANTI SOSPETTI SUI CONCORSI DEL CARROZZONE CLIENTELARE”.

Nella sua risposta, Ricciardi minaccia querela contro di noi e tra l’altro afferma di voler pubblicare nella loro interezza le intercettazioni telefoniche relative all’inchiesta “Biopower 2” “in modo che si capisca bene di cosa si stesse parlando in merito alla questione del pregiudicato che presentò domanda di ammissione al concorso, ovvero, chiedevo se con ‘pena sospesa’ significasse che poteva partecipare al concorso o meno (…).Ciò che passò fu il principio che dovesse essere la commissione, in caso di eventuale vittoria dell’aspirante operatore ecologico, a dover valutare se i requisiti erano rispettati o meno”. No, non è così. Il pregiudicato non poteva proprio presentare domanda di ammissione al concorso, a norma di regolamento. Chi era a conoscenza del fatto che l’aspirante concorrente fosse pregiudicato (e Ricciardi lo sapeva, e non solo lui) doveva agire affinché fosse escluso e, in caso di dichiarazioni mendaci, presentare denuncia alla magistratura.

Pietro Ricciardi, insomma, fa finta di non sapere che il pregiudicato non poteva proprio partecipare al concorso, in quanto tra i requisiti richiesti dal bando vi era appunto quella della “inesistenza di condanne penali”. Evidentemente, Ricciardi, preso in castagna dalla pubblicazione delle annotazioni della Guardia di Finanza relative al brogliaccio delle intercettazioni, si sta arrampicando sugli specchi; e tira in ballo la commissione del concorso per operatori ecologici ben sapendo che egli stesso ne faceva parte in qualità di segretario, unitamente ad Antonio Di Nardo (presidente), Giorgio Russo e Valentina Feola; membro supplente Adele Manzella.

Non sappiamo come sia andata a finire la prova del pregiudicato – che doveva essere escluso fin dal primo momento -, sicuramente lo accerterà la magistratura, visto che ci sono tutti gli elementi per un’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sui concorsi del carrozzone per la raccolta dei rifiuti. Fu violato, infatti, l’articolo 5 del “Regolamento”, come sopra meglio precisato, e non solo quello. Dalla nostra inchiesta giornalistica, come è noto, è emerso che la nomina dei segretari delle due Commissioni di concorso (quella per un impiegato 5° livello e di operatori ecologici 2° livello) fu effettuata in violazione  dell’articolo 7 del “Regolamento”, secondo il quale il segretario deve essere “dipendente della società o del Comune di Pignataro Maggiore”. Furono nominati, invece, segretari di ciascuna delle due commissioni di concorso rispettivamente Mario Di Cosmo e Pietro Ricciardi che erano membri del consiglio d’amministrazione della “Pignataro patrimonio srl”, non dipendenti della municipalizzata o del Comune di Pignataro Maggiore (socio unico). Vanno quindi analizzate tutte le posizioni delle persone che hanno partecipato alle due selezioni, le loro eventuali responsabilità in caso di dichiarazioni false sulla inesistenza di condanne penali e le responsabilità dei membri del consiglio d’amministrazione della “Pignataro patrimonio srl” (ivi compreso il presidente ing. Giuseppe Vitiello) e delle due commissioni di concorso. La magistratura ha a disposizione, per ora, oltre ai primi tre articoli della nostra inchiesta giornalistica (questo compreso), la incredibile confessione contenuta nella su riportata mail di Pietro Ricciardi.

Rassegna stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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