BELLONA – Il successo della manifestazione tenutasi a Bellona in data 11 novembre 2017 sul “caso Ilside” ha dimostrato che cresce sempre di più la mobilitazione popolare in difesa dell’ambiente, della salute e del territorio, nonostante i “poteri forti” siano impegnati in una pressante campagna per far vincere la congiura del silenzio. In tanti hanno risposto all’appello del Comitato cittadino Bellona/Triflisco tra i quali come sempre una folta presenza dei militanti del centro sociale “Tempo rosso” di Pignataro Maggiore, punta di diamante delle battaglie ambientaliste in tutta la zona (fin dai tempi in cui il molto onorevole Nicola Cosentino non era ancora finito in galera per fatti di camorra e dettava legge in Prefettura).
Il corteo si è concluso con una conferenza stampa in cui gli esponenti del Comitato ambientalista hanno denunciato ancora una volta la gravità dei danni provocati dal disastroso incendio di quattro mesi fa e sui rischi che ancora incombono sulla popolazione. Precise le richieste del Comitato Bellona/Triflisco: “revoca immediata delle autorizzazioni, ordinanza in danno tante volte promessa e sempre procrastinata con motivazioni ambigue, convocazione di un tavolo tecnico permanente nel quale tutti i protagonisti istituzionali di questo processo si adoperino concretamente in vista dell’obiettivo comune”.
Massiccia (un inutile spreco di risorse) la presenza di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza per tenere sotto controllo manifestanti pacifici che si controllavano benissimo da soli (tra gli altri, bambini con palloncini colorati). Invece per anni a Bellona – colpevolmente – nessuno mai ha impiegato un solo uomo degli apparati dello Stato per controllare che cosa si accumulasse nel sito dell’Ilside, fino all’incendio annunciato. A Bellona, insomma, lo Stato fa finta di nulla se si lancia l’allarme Ilside (o anche, scherzano amaramente i buontemponi locali, l’allarme di guerra atomica imminente), ma se i cittadini che non vogliono farsi ulteriormente avvelenare organizzano un corteo ambientalista ecco che scatta l’allarme planetario con la calata di reparti anti-sommossa. Povera Bellona, povera Italia.
La fotografia che pubblichiamo a corredo di questo articolo è stata scattata dal giornalista Enzo Palmesano.
Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it