CALVI R. – “Cales, un’area archeologica da riscoprire” è il libro, scritto dall’archeologa Concetta Bonacci. Un’opera dal “sapore” unico. Un libro che racconta la nostra storia, le nostre radici, un libro che vuole essere uno spiraglio per il futuro della nostra terra. La manifestazione di presentazione, organizzata dall’Associazione Demetra, si è tenuta nel pomeriggio di sabato 22 marzo, presso il Centro Interparrocchiale Don Milani di Calvi Risorta.
In fase di apertura, il moderatore del dibattito, giornalista Salvatore Minieri, ha evidenziato come in un momento così critico in cui non si riesce a gestire bene né Pompei, né la Reggia di Caserta e di Carditello, “scrivere un libro di archeologia è già un atto estremamente coraggioso, un atto eroico”. Il merito di Concetta Bonacci è di aver prodotto un libro che si legge con piacere, quello che Minieri definisce “una narrazione di passione”.
“Conoscere un sito, significa raccontare la storia di una città”, ha sottolineato il Soprintendente, Dott. Antonio Salerno, dal quale si apprende con orgoglio che la terza città della Spagna, Valencia, è stata fondata dai nostri avi, coloni caleni. Tra l’altro ha condiviso con i presenti lo stato di avanzamento dei lavori di restauro del castello aragonese, che sarà aperto ufficialmente nel 2015, con una sala conferenze e un centro multimediale per le scuole.
Minieri, prendendo spunto dalla testimonianza del Dott. Salerno, ha posto un quesito alla Prof.ssa Nicolina Migliozzi: “Ci si può emozionare ancora per Calvi?” La Presidente dell’ ArcheoCales ha spiegato i motivi del perché dedicare a Cales un’emozione. “Emozionare deriva dal latino emovere, trarre fuori, agitarsi. Vorrei che si agitassero gli animi per prendere coscienza della nostra storia. Solo le conoscenze che si sedimentano diventano apprendimenti, solo quando le posso inserire in un contesto sociale allora hanno un senso. Come si entra in questa conoscenza? Con la parola, con i libri”.
E il libro di Concetta Bonacci può essere un ottimo strumento di conoscenza!
Da esperta in archeologia, sollecitata da Minieri, l’autrice, dopo aver spiegato le motivazioni che l’hanno indotta a scrivere il saggio, ha edotto la platea sulle origini dei primi villaggi di Cales; sull’importanza della via Latina, che collegava Roma a Capua attraversando proprio Cales; su come si svolgeva la vita di un caleno, dall’alba al tramonto; sulle terme centrali e settentrionali.
Constatata la validità dell’opera, i relatori e il moderatore hanno incitato la scrittrice a continuare nel suo lavoro di ricerca per la stesura di altri libri.
La manifestazione si conclude con i ringraziamenti e il saluto finale del Dott. Marrocco che per il prossimo futuro auspica una rete di associazioni: “associarci con i paesi dell’agro caleno per valorizzare questo territorio e per contrastare i soprusi verso la nostra terra”.
Cornice della splendida manifestazione è stata la musica, pianoforte e oboe, di due musicisti eccezionali, Enrica Bonacci e Sergio Dragone.
L’Associazione Demetra, ringrazia la giovane autrice e invita tutti a valorizzare e sostenere i talenti locali, soprattutto i più giovani, (e ne sono tanti, in diversi settori: fotografia, grafica, animazione, musica, recitazione, canto, disegno…) che hanno il diritto di affermarsi seguendo le proprie aspirazioni.
Luciana Antinolfi