PIGNATARO MAGGIORE – Appena eletta (il 5 giugno 2016) la nuova Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore, potrebbe cominciare presto l’acquisizione di atti da parte delle forze dell’ordine su delega della magistratura; addirittura fin dal prima deliberazione del Consiglio comunale, riunitosi il 15 giugno 2016. Nella deliberazione, infatti, è confluito l’intervento-bomba del consigliere comunale di opposizione, Giuseppe De Lucia (del gruppo “Noi con il Cuore”, con Piergiorgio Mazzuoccolo e Maria Bonacci) che ha fornito elementi – a nostro avviso – di grande rilevanza investigativa sul voto di scambio alle recenti elezioni amministrative.
“Durante questa campagna elettorale – ha detto tra l’altro Giuseppe De Lucia – (…) decine e decine di nostri giovani compaesani sono stati assunti o esaminati da parte di alcune aziende preesistenti sul nostro territorio, assunti per periodi limitati a qualche settimana o qualche mese”. Decine e decine di giovani, interessati al dirompente fenomeno con le loro rispettive famiglie, in un piccolo centro come Pignataro Maggiore rappresentano – aggiungiamo noi – una enorme massa d’urto clientelare in grado di condizionare le elezioni.
Non è quindi difficile prevedere che il magistrato competente voglia acquisire la deliberazione di Consiglio comunale con l’intervento di Giuseppe De Lucia e sentire eventualmente a verbale il consigliere di opposizione per sapere se possa fornire altri elementi utili alle indagini che potrebbero essere avviate. Va inoltre ricordato che di “voto di scambio” parlò apertamente durante un comizio tenuto in campagna elettorale un altro candidato della lista “Noi con il cuore”, Pietro Mercone, molto conosciuto anche perché è consigliere dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere. Va detto, infine, che la rubrica “Diario elettorale”, pubblicata per circa un mese dal quotidiano online www.caleno24ore.it” (direttore responsabile il giornalista Davide De Stavola), ha fatto più di un riferimento al condizionamento delle amministrative pignataresi.
C’è materiale sufficiente, insomma, per indagare sul voto di scambio a Pignataro Maggiore, semmai cominciando a interrogare i giovani assunti o esaminati nel periodo pericolosamente elettorale; analizzare i loro tabulati telefonici per appurare se hanno avuto contatti sintomatici con esponenti politici locali; acquisire i dati relativi a certificazioni mediche e certificati giudiziari richiesti, per coincidenza, proprio nello stesso periodo oggetto di interesse investigativo. Stesso discorso per gli imprenditori e i dirigenti degli stabilimenti meta del pellegrinaggio, i cui tabulati telefonici potrebbero dire molto sui contatti con gli esponenti politici pignataresi miracolati dall’attivazione della macchina clientelare, si sia essa sostanziata in assunzioni (anche per pochi giorni) o in semplici colloqui truffaldini. Molti giovani disoccupati e le loro famiglie potrebbero essere parte offesa in questo scenario criminale in cui sono protagonisti i “colletti bianchi”. Con le accuse di Giuseppe De Lucia adesso è scoppiata per davvero la bomba del voto di scambio a Pignataro Maggiore.
Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it