CALVI R. – La sezione giurisdizionale della Campania della Corte dei Conti (presidente Fiorenzo Santoro) ha condannato quattro ex Amministratori a pagare 35mila euro al Comune di Calvi Risorta per procedure di esproprio sbagliate. Si tratta di due ex sindaci e due ex assessori che hanno ricoperto cariche pubbliche tra il 1984 e il 1994. Gli ex sindaci Luigi Izzo e Antonio Cipro dovranno pagare rispettivamente 12.600 e 8400 euro, gli ex assessori ai Lavori pubblici Silvio Caparco e Andrea D’Onofrio rispettivamente 6300 e 4200 euro.
A tutti viene contestato “di non avere, con atteggiamento gravemente colposo, assicurato la gestione corretta di due procedimenti espropriativi non completati, finalizzati ai lavori di costruzione del mercato coperto comunale e di alloggi di edilizia economica e popolare”. La proprietaria espropriata ha ottenuto dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere la condanna del Comune al risarcimento del danno per effetto di acquisizione appropriativa di suoli di sua proprietà per l’importo complessivo di 254.774 euro: il danno erariale consiste negli interessi e spese legali maturati su questi procedimenti. I condannati, secondo quanto scrivono i giudici contabili, hanno evidenziato “un evidente dispregio nell’assolvimento dei doveri posti dal mandato elettivo, di modo che se ne deve affermare la responsabilità nella vicenda”.
Nello stesso procedimento erano coinvolti anche l’attuale sindaco Antonio Caparco e l’ex funzionario dell’Ufficio tecnico comunale, Antonio Bonacci, che sono stati prosciolti da ogni addebito. Per il primo cittadino non c’è “la grave negligenza richiesta perché si possa configurare l’illecito amministrativo contabile”, in quanto è diventato sindaco solo nell’aprile 1994, ovvero quando “i termini per il completamento delle procedure espropriative erano prossimi alla scadenza ed il giudizio civile era già stato instaurato”. Per quanto riguarda Bonacci – al quale il Comune dovrà versare 500 euro per le spese legali -, i giudici hanno notato che i responsabili delle procedure espropriative erano altri. Nessuna responsabilità è stata riscontrata per l’ex commissario prefettizio Onorina Castiello e l’allora assessore Alessandro Fattore: nessuno dei due era stato citato dalla procura regionale presso la Corte dei conti.