PIGNATARO M. – Avrebbe dovuto finire oggi (11 dicembre) con le conclusioni delle difese e la successiva lettura del dispositivo della sentenza, ma un inconveniente ha fermato – ancora una volta – il cammino del filone processuale dell’inchiesta “Caleno” che vede imputati: il capo clan Raffaele Ligato, i figli Pietro e Antonio, Primo Letizia, Pietro Mercone, Michele Lettieri, Maurizio Mauro e il collaboratore di giustizia Giuseppe Pettrone. A causa di un lutto che ha colpito il giudice a latere – la dottoressa Eleonora Pacchiarini -, il presidente della seconda Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la dottoressa Maria Alaia, ha rinviato l’udienza a dopodomani (giovedì 13 dicembre) a mezzogiorno.
Nel corso dell’udienza di venerdì scorso, invece, avevano concluso le loro arringhe finali una parte degli avvocati che compongono il collegio difensivo (Antonio Di Micco, Luciano Polizzi, Angelo Raucci, Mariano Omarto, Alessandro Barbieri, Giuseppe Romano, Carlo De Stavola, Nicola Filippelli, Emilio Martino). Tra questi Luciano Polizzi, legale di Mauro, ha chiesto l’assoluzione con formula piena del suo assistito o, in subordine, per effetto del secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale (quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova che il fatto sussiste, che l’imputato lo ha commesso, che il fatto costituisce reato o che il reato è stato commesso da persona imputabile). Secondo l’avvocato Polizzi non c’erano elementi nemmeno per sostenere l’accusa in dibattimento e per questo la posizione del suo assistito andava archiviata già in sede di udienza preliminare. Richiesta che in qualche modo ricalca quella fatta alla corte dal pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Liana Esposito, la quale aveva anch’essa chiesto l’assoluzione per Mauro.
In sede di conclusioni dell’accusa, invece, non è andata altrettanto bene agli altri imputati. Il sostituto dell’Antimafia, infatti, nell’udienza del 4 dicembre, ha chiesto la condanna per Pietro Ligato (20 anni di reclusione e 1500 euro di multa), Raffaele Ligato (12 anni), Antonio Ligato (12 anni e 1500 euro di multa), Primo Letizia (8 anni e 1500 euro di multa), Michele Lettieri (4 anni), Pietro Mercone (4 anni) e Giuseppe Pettrone (3 anni e 6 mesi oltre ad una multa di 600 euro).
Red.cro.